Cancro alla mammella, al via la rete regionale dei Centri di senologia


Vicini alla donna dalla prevenzione alla cura. Per migliore ulteriormente quel percorso di screening, diagnosi tempestiva, terapia e controllo che già colloca l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia quando si parla di tumore al seno. Con questo obiettivo la Regione dà vita alla Rete regionale dei Centri di senologia che potrà contare su 12 strutture di riferimento in tutto il territorio, che lavoreranno con standard di qualità, modalità organizzative e di funzionamento uniformi: un Centro per provincia, due a Modena e tre per l’area Metropolitana di Bologna.

Ieri a Bologna, nella sede di viale Aldo Moro, la presentazione ufficiale, in occasione del convegno organizzato dalla Regione in collaborazione con Europa Donna Italia, il movimento che opera a tutela dei diritti delle donne riguardo a prevenzione e cura del cancro al seno. La Rete nasce per volontà della Giunta regionale, che l’ha istituita con una delibera a cui le Aziende sanitarie dovranno fare riferimento per attuare il percorso organizzativo. Il documento individua la strutturazione territoriale; definisce il modello da adottare per garantire i migliori esiti clinici; stabilisce la costituzione di un coordinamento permanente che avrà anche il compito di monitorare i risultati raggiunti.

“Siamo particolarmente orgogliosi di dare avvio a questa realtà, nata con l’obiettivo di qualificare ulteriormente il servizio di assistenza alle donne lungo l’intero percorso, dalla prevenzione alla cura, che già vede l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Basti pensare che il nostro programma di screening mammografico coinvolge 500mila donne ogni anno, vale a dire il 100% di quelle ‘bersaglio’, con un’adesione del 75%. Su una patologia così importante, e purtroppo diffusa, come quella del tumore al seno, non possiamo abbassare la guardia, anzi siamo impegnati ad alzare sempre più l’asticella della qualità del servizio. Anche attraverso una collaborazione sempre più stretta con le associazioni di volontariato attive in questo campo, che svolgono un lavoro prezioso di supporto alle donne e alle pazienti”.

“Alla Regione Emilia-Romagna va riconosciuto il merito del grande impegno che ha portato a questo ottimo risultato – commenta Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia– e anche la fiducia che ha saputo dimostrare nei confronti del nostro movimento, con il quale la collaborazione è viva e proficua da ormai tre anni. Una collaborazione che è nostra intenzione proseguire, nel favorire ancora di più la messa in rete e la professionalizzazione delle Associazioni del territorio con percorsi formativi specifici, affinché possano fornire un sempre più utile contributo al coordinamento e monitoraggio dei Centri. Ci auguriamo- prosegue la presidente- che questa esperienza serva da modello e stimolo per tante altre Regioni, dove le Breast Unit stentano ancora a decollare. A questo fine Europa Donna Italia, con le 8 associazioni dell’Emilia-Romagna che fanno parte della sua rete nazionale, ha lanciato un video appello affinché le Breast Unit diventino una realtà in tutta Italia”.

Il Centro di senologia è la struttura nevralgica operante all’interno del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale del tumore alla mammella, capace di garantire un modello di assistenza altamente specializzato. Il documento approvato dalla Giunta definisce i requisiti di qualità che ogni Centro deve avere per appartenere alla Rete regionale e assicurare un’adeguata esperienza specialistica.

Tra questi, i volumi di attività chirurgica che assicurano i migliori risultati clinici, i livelli di competenza clinica di tutti i professionisti, la presa in carico della donna attraverso una valutazione multidisciplinare e multiprofessionale, la continuità assistenziale tra il Centro e il territorio (medicina generale), l’omogeneità dei protocolli clinici. Il documento specifica inoltre l’assetto organizzativo del Centro, nonché tempi, procedure e percorsi da seguire nelle varie fasi dell’assistenza, dalla diagnosi alla terapia al follow up.

Questi i Centri:
Provincia di Piacenza: Centro di Senologia Ospedale di Piacenza; Parma: Centro di Senologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma; Reggio Emilia: Centro di Senologia Arcispedale Santa Maria Nuova-Irccs di Reggio Emilia; Modena: Centro di Senologia Ospedale di Carpi; Centro di Senologia Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena; Area Metropolitana di Bologna: Centro di Senologia Ospedale Bellaria; Centro di Senologia Azienda Ospedaliera-Universitaria di Bologna; Centro di Senologia Ospedale di Imola; provincia di Ferrara: Centro di Senologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara; Ravenna: Centro di Senologia Ospedale di Ravenna; Forlì-Cesena: Centro di Senologia Ospedale di Forlì (integrazione con Irccs-Irst di Meldola); Rimini: Centro di Senologia Ospedale Sant’Arcangelo di Romagna.

In Emilia-Romagna il carcinoma della mammella è responsabile del 29% dell’incidenza dei tumori maligni nel sesso femminile e del 15% della relativa mortalità, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno. Si stima che, in regione, la percentuale delle donne “guarite” dal cancro, ossia che non hanno maggior rischio di decesso rispetto alla popolazione di riferimento, raggiunga il 54% delle pazienti con tumore della mammella.

Il programma di screening per la diagnosi precoce del tumore alla mammella ha oltrepassato, in Emilia-Romagna, i vent’anni di vita: è stato introdotto nel 1996 per la fascia d’età dai 50 ai 69 anni e dal 2010 è stato esteso alle fasce 45-49 e 70-74 anni. Ogni anno vengono invitate circa 500.000 donne (copertura del 100% della popolazione bersaglio), con un’adesione del 75%, a cui si aggiunge un ulteriore 10% che effettua la mammografia al di fuori del programma.

Dal 2012, inoltre, è attivo un percorso regionale per l’individuazione e la sorveglianza delle donne a rischio ereditario di tumore alla mammella/ovaio, all’interno delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario regionale. Infine, nel 2005 è stato avviato un processo di riorganizzazione dell’offerta chirurgica per tumore della mammella che ha comportato una progressiva concentrazione della casistica: nel 2017 il 94% degli interventi sono stati effettuati in ospedali pubblici e quasi completamente ad alto volume di casi trattati.

L’associazione appartiene alla coalizione europea Europa Donna, nata nel 1994 da un’idea del professor Umberto Veronesi e oggi presente in 47 Paesi, per promuovere la consapevolezza dell’opinione pubblica sui temi del tumore al seno e supportare i diritti delle donne in termini di appropriatezza diagnostica e terapeutica. Le attività di ‘advocacy’ ed ‘education’ affinché tutte le donne abbiano uguale accesso a diagnosi e cura di alta qualità costituiscono il suo principale impegno. In particolare promuove in tutte le regioni, tramite una rete di oltre 120 associazioni iscritte, l’applicazione delle Linee di indirizzo europee e nazionali sui centri di senologia multidisciplinari.

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