Anche in Spagna, in Croazia e in Cornovaglia le persone con autismo potranno essere accolte meglio e trovare meno barriere architettoniche quando vanno in spiaggia, fanno turismo, accedono a stabilimenti balneari e alberghi. Il celebre progetto riminese dell’associazione Rimini Autismo ha infatti vinto un bando europeo dedicato all’accessibilità della disabilità invisibile che ha consentito di esportare il modello Autismo Friendly Beach.
“In Croazia – spiega Alessandra Urbinati, presidente dell’associazione – siamo stati direttamente noi a formare gli operatori, portando la nostra esperienza. L’idea di base è quella di creare degli itinerari turistici per le persone con disturbi dello spettro autistico e di abbattere barriere che non sono architettoniche ma culturali. Poi, ovviamente, quando la cultura cambia nascono belle opportunità, come sta succedendo da noi a Rimini”.
È il caso dell’iniziativa “Aiuto bagnino” grazie alla quale ragazzi con autismo vengono formati per affiancare i bagnini della spiaggia: “Dopo l’avvio dell’esperienza, quelli che erano semplici tirocini sono diventati in alcuni casi assunzioni più strutturate, senza che noi intercedessimo. Il punto è che quando i muri e le distanze crollano, succedono cose inaspettate. Gli imprenditori hanno capito molto in questi anni. E vedere, in certi stabilimenti, degli info point gestiti da persone con la sindrome di Down, così come reception di hotel alle quali lavorano persone in carrozzina, ci dice molto sul lavoro che abbiamo fatto. Noi abbiamo iniziato dall’autismo perché è la nostra materia. Ma le evoluzioni e le declinazioni dei nostri progetti sono infinite”.
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