Vita da pendolari. Tutto fuorché facile, soprattutto se si è mamme. Bologna Today ha raccolto la testimonianza di Fabiana, 44enne che vive a Santarcangelo di Romagna, ha un bimbo di cinque anni e lavora a San Lazzaro di Savena.
I suoi ritmi quotidiani sono peggiorati ancora con i nuovi orari dei treni: “Al mattino parto da casa alle 6.20 per rientrare mediamente intorno alle 19. Ogni tanto riesco ad anticipare il ritorno per gestire piccoli impegni di vita ‘normale’ (una visita, una commissione importante, qualche necessità di mio figlio). Sono fuori casa quasi 13 ore (4 per il viaggio, 8 e più per il lavoro) e al mattino la sveglia suona puntuale alle 5.40. Ho bisogno di aiuto in tutto con mio figlio, dall’accompagnarlo a scuola, alla preparazione della cena. Va bene, lo faccio, con fatica e sacrificio, sapendo che sto togliendo molto a lui e mi sto perdendo molto della sua vita. Eppure tengo botta, perché non posso fare altrimenti, al giorno di oggi il lavoro va tenuto stretto, non posso permettermi di licenziarmi”.
Da lunedì 9 dicembre le cose si aggraveranno: “Tutti i treni che da San Lazzaro di Savena ad oggi mi permettevano di prendere una coincidenza per i treni che vanno verso la Romagna, semplicemente non fermano più a San Lazzaro di Savena. Tutti. Per quale motivo? Ridurre i tempi di percorrenza Bologna-Ravenna di ben 10 minuti? Era proprio indispensabile farlo per tutti i treni?”
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