Prima dell’emergenza Covid vedevano gli insegnanti, gli allenatori. Da quasi quattro mesi a questa parte, invece, gli adolescenti hanno perso il contatto reale con gli adulti di riferimento esterni alla famiglia. Anche per questo, ma soprattutto per indagare come stanno e come si stanno riappropriando, visti gli allentamenti nelle limitazioni, della loro normalità, un gruppo di psicologi dell’Asl Romagna ha deciso di preparare un video-spot seguito dal questionario “Dicci la tua!”, che si compila in modo anonimo.
A parlarne è la psicologa psicoterapeuta dell’Unità operativa Dipendenze patologiche di Rimini Elisa Zamagni, tra le molte ad accorgersi che al servizio di supporto psicologico telefonico lanciato dall’Asl nei mesi scorsi, i più giovani non si sono avvicinati: “L’idea, a quel punto, è stata quella di utilizzare i canali a loro più consoni e di entrare nello spazio virtuale da loro così frequentato per sapere come si sentono e di cosa hanno bisogno, ma anche se sono cambiate le loro abitudini, dal sonno all’uso dei videogiochi, dal fumo alle sostanze. A farci da tramite per fare arrivare i questionari ai ragazzi e alle ragazze sono stati gli insegnanti delle scuole con cui già collaboriamo per le attività di prevenzione”.
Nel giro di pochi giorni, sono già stati riconsegnati 400 questionari compilati: “Dalla prossima settimana inizieremo a raccogliere i dati, con l’obiettivo, poi, di postare alcuni contenuti sulle pagine Facebook del nostro servizio. Ma c’è anche l’idea di mettere in atto iniziative mirate sui temi e le questioni che ai ragazzi stanno più a cuore: si possono realizzare piccoli video informativi, così come creare delle chat o organizzare conversazioni in video per confrontarci. A muovere questa iniziativa, infatti, è rafforzarli, dar loro delle strategie, far sentire che ci sono adulti capaci, vicini e con cui confrontarsi senza problemi”.
Tra le dinamiche che gli psicologi coinvolti si aspettano c’è ovviamente un tempo più lungo trascorso sulla rete, anche perché la scuola si è trasferita lì da fine febbraio a inizio giugno: “Non demonizziamo, in ogni caso, tecnologie e videogiochi. Noi stessi utilizzeremo quei mondi per stare accanto a chi tra 14 e 25 anni”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta