L’ultimo episodio le he capitato dal gommista, che le ha detto che avrebbe spiegato a suo marito che cos’è una vulcanizzazione: “Peccato che io lo sapessi benissimo e che non avessi bisogno di un uomo per capire”. Poco tempo prima, una situazione simile si è presentata al ristorante: “Ero in attesa di un tavolo con i miei figli di nove e dieci anni, il cameriere ci aveva chiesto di aspettare che se ne liberasse uno. Poi, però, ho iniziato a notare che ci stavano passando davanti anche quelli che erano arrivati dopo di noi. Quando ho chiesto spiegazioni al titolare, mi ha risposto che, non essendo io accompagnata, non pensava ci volessimo sedere a mangiare”.
Lucia Boccadamo, avvocato bolognese e mamma single, qualche giorno fa ha denunciato con un post su Facebook una delle tante disavventure che, con costanza, le succedono in materia di stereotipi sulle donne. Lo ha fatto con ironia, consigliando la lettura di un libro cult, “Dovremmo essere tutti femministi” della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie: “L’anno scorso, invece, dovevo rifare gli infissi. Quando l’addetto è venuto a casa per le misure e il preventivo, mi ha chiesto di parlare con mio marito. Gli ho risposto che non ce l’ho. Mi ha chiesto, allora, di parlare con il mio compagno. Io gli ho detto che non ho nemmeno quello. Lui, basito, mi ha domandato con chi avrebbe dovuto parlare. Gli ho consigliato di farlo con la persona che avrebbe pagato, cioè io”.
Senza contare quella volta che, a causa di alcuni lavori al piano sopra, Lucia ha iniziato a veder volare calcinacci nel proprio appartamento: “Con gentilezza sono andata a segnalare la cosa all’operaio, che si è messo a scattare foto in casa mia. Ho chiesto spiegazioni, alterandomi un po’ e lui mi ha detto che non era mio marito e non mi sarei potuta rivolgere a lui in quel modo. Quando gli ho spiegato che un marito non ce l’ho, mi ha risposto che allora sì, era chiaro il perché non avessi un uomo”.
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