Un ragazzo su due in Italia si è lasciato affascinare dal gioco d’azzardo. Sono oltre 1,2 milioni, infatti, quelli che hanno tentato la fortuna almeno una volta nel 2016. Gli effetti del gioco su chi è utilizzatore più frequente sono allarmanti: secondo il “Young Millennials Monitor” ideato da Nomisma e Unipol, ha un rapporto “problematico” il 5% degli studenti, il 9% è etichettato come “a rischio”, ovvero manifesta i primi potenziali segnali di rischio di approccio problematico al gioco.
In base ai dati raccolti dall’indagine che ha coinvolto 11 mila giovani tra i 14 e i 19 anni, il giocatore maggiormente problematico è maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici/professionali, ha un rendimento scolastico basso e proviene dalle regioni meridionali. In Emilia Romagna l’interesse è più basso con una quota di giocatori che scende al 44%, mentre la propensione al gioco è superiore nelle regioni centrali (54%) e al Sud (53%). In Emilia-Romagna, il 22,7% della popolazione tra i 15 e i 64 anni riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno. Tra questi, il 4,4% è a rischio – moderato o grave – di dipendenza. Ed è proprio per contrastare, prevenire e ridurre questo pericolo che la Regione ha rafforzato la propria normativa in tal senso, dopo che, prima in Italia a farlo, già nel 2013 aveva approvato una legge specifica sul tema.
Due mesi fa, infatti, c’è stato il via libera al Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, con l’obiettivo di dire no alle mafie, legge che fra le altre misure introduce il divieto di installare apparecchi per il gioco d’azzardo entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto, cioè quelli più frequentati dai ragazzi.
Nella classifica dei giochi più popolari tra i giovani si riconfermano ai primi due posti il Gratta & Vinci (provato dal 35% degli studenti) e le scommesse sportive in agenzia (23%), mentre al terzo posto subentrano le scommesse sportive online (13%), seguite dai concorsi a pronostico a base sportiva come Totocalcio, Totip, Totogol (12%). Rispetto alla precedente rilevazione è da sottolineare come i giochi “tradizionali” (Superenalotto e Lotto) hanno fatto registrare una perdita di appeal a favore dei giochi a tema sportivo e online. Secondo l’indagine Nomisma la maggior parte dei giovani (27% sul totale) ha giocato a 1-2 tipologie di gioco durante il 2016; l’11% ne ha sperimentati tre o quattro e un ulteriore 11% ha partecipato ad almeno 5 tipologie di gioco, dato che denota una ricorsività alquanto preoccupante.
Il 17% degli studenti delle scuole secondarie superiori è frequent player, ha giocato una volta a settimana o anche più spesso. Tuttavia il gioco è per lo più un passatempo occasionale e ha un impatto limitato sulla vita quotidiana: l’11% degli studenti gioca con cadenza mensile, un altro 21% più raramente. Per il 72% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro e il 62% degli studenti (il 42% di chi gioca) non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 euro.
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