Maltrattamenti asilo: accusati liberi, la rabbia dei genitori

bambini scuola asiloSu di lui pesano accuse terribili come aver morso, percosso e legato alle sedie dei bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 2 anni ma è ancora a piede libero e i genitori sono letteralmente infuriati. Si tratta del 35enne titolare dell’asilo milanese Baby world Bicocca al centro dell’inchiesta su presunti maltrattamenti nei confronti di quattordici bambini. Il tribunale del riesame ha rigettato il ricorso della procura di Milano, che chiedeva gli arresti domiciliari, contro la decisione di fine luglio scorso del gip di scarcerare e rimettere in libertà l’uomo con la misura dell’interdizione dall’esercizio dell’attività per un anno, che resta ferma. Il riesame ha rigettato anche la richiesta della procura di contestare il reato di sequestro di persona sia al titolare che alla compagna, 34 anni, coordinatrice dall’asilo che si trova ai domiciliari. I due erano stati arrestati a fine luglio, inchiodati dai video e dalle intercettazioni ambientali.

“Io voglio giustizia per mia figlia, per sua madre e per me – racconta il padre di una delle bimbe maltrattate -. Voglio credere in una giustizia che considera colpevole e punisce adeguatamente sia chi compie fatti così gravi che chi assiste a fatti gravi senza fare assolutamente nulla”.  Un altro genitore, come informa una nota, aggiunge: “E’ veramente doloroso vedere in libertà le persone che hanno compiuto o avvallato certi comportamenti o pensare che a breve potrebbero aprire un altro asilo“.

Mi fidavo di loro – dice Madalina, mamma di una delle piccole ospiti dell’asilo incriminato – ed ogni giorno le riempivo di complimenti perché veramente mai avrei creduto una cosa simile. Mi preoccupavo per loro quando li vedevo stanchi, ignara che appena giravo l’angolo, quelle persone che mi riempivano di sorrisi andavano ad imboccare a forza la mia bimba di 6 mesi”. Ed infine un’altra mamma, Chiara: “Non riesco a dividere la responsabilità di chi ha fisicamente percosso mio figlio e di chi invece se ne restava immobile con la scopa in mano a guardare senza fare nulla. Per me chiunque abbia visto senza intervenire deve essere punito tanto quanto chi ha distrutto l’innocenza dei nostri bambini”.

L’avvocato Giulio Canobbio, legale di dieci delle famiglie coinvolte e difensore in circa 70 processi per maltrattamenti in strutture pubbliche e private, puntualizza: “Ho avuto modo di riscontrare che, per falle del sistema (poche telecamere a volte mal posizionate), i processi si sono molto complicati”.

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