Carcere da evitare. Paolo Crepet, noto psichiatra, ha spiegato a La Nuova Ferrara che per Riccardo Vincelli, il 16enne che ha pagato l’amico, di un anno più grande, perché uccidesse i suoi genitori, Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, nella loro casa di Pontelangorino, la galera andrà evitata.
“Uccidere i genitori – ha detto – non è qualcosa che si decide durante il weekend, non è nemmeno un raptus. Sono certo che in quella famiglia distrutta a Pontelangorino i genitori e il figlio, diventato il loro assassino, viaggiavano ormai da tempo su binari differenti. Due mondi distanti, ognuno chiuso nelle proprie incapacità“.
I due amici sono ora nel centro di prima accoglienza della struttura minorile del Pratello di Bologna. A essere contestata è l’aggravante della premeditazione, oltre a quella dei futili motivi.
Che alla base del gesto ci siano i brutti voti di Riccardo i contrasti familiari per il comportamento scolastico, secondo gli inquirenti è troppo presto e superficiale dirlo.
“Spesso gli adulti non hanno tempo o capacità di vedere – ha aggiunto Crepet -. Tornando al caso di Ferrara è impossibile che non ci siano state avvisaglie di quella violenza che stava crescendo. Il delitto dei genitori spesso matura in famiglie prive di problemi economici o disagiate, ma con ragazzi cresciuti nell’indifferenza emotiva. Come non sentissero più alcun sentimento. È una vera e propria malattia psichiatrica».
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