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La psicomotricità: come e perchè
12 aprile 2016 @ 17:40 - 18:40
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Nel Dizionario della lingua Italiana il termine psicomotricità viene definito un “insieme di dottrine e pratiche terapeutiche riguardanti interazioni e integrazioni tra funzioni motorie, sensoriali e cognitive, con particolare riferimento all’età evolutiva.”
La Psicomotricità è un mezzo utilizzato per osservare e stimolare lo sviluppo del bambino dandogli la possibilità di conoscersi, di creare la sua identità e la sua personalità attraverso la sperimentazione e l’esplorazione di se stesso e dello spazio circostante e, nel contempo, di fare in modo che assimili le regole attraverso il gioco. Oltre all’aspetto terapeutico, una parte molto importante della Psicomotricità è quella riguardante gli aspetti educativi e della crescita del bambino. L’obiettivo finale è quello di osservare, attraverso la motricità, lo sviluppo dell’area cognitiva, affettivo relazionale e motoria.
Può inoltre lavorare su alcune disabilità; per questo si avvale della collaborazione di altri professionisti come il neuropsichiatra.
Dopo un primo colloquio gratuito, durante il quale la dott.ssa Ortali individua i bisogni e le necessità del bambino, si definisce il tipo di attività, individuali o di gruppo, che il bambino dovrà frequentare. Le sedute individuali e di gruppo hanno una durata di 50 minuti e necessitano di un abbigliamento comodo e di calzini antiscivolo.
Sono previsti colloqui gratuiti con i genitori durante i quali la dott.ssa fa il punto della situazione, racconta il lavoro che sta facendo e si confronta con i genitori.
Corso a frequenza settimanale: la prima prova è sempre gratuita!!
E’ possibile richiedere anche attività individuali fuori dal corso.