Le ostetriche denunciano il fenomeno delle ‘doule’: “Non sono professioniste, nessuno le controlla”

“La nostra non è una battaglia contro qualcuno, piuttosto una battaglia a favore di qualcosa: la salute della donna e del bambino”. È destinato a diventare un caso di portata nazionale quello che vede l’aumento delle “doule”, figure che si definiscono di supporto alle gravide, e poi alle neo-mamme, senza però essere riconosciute dalla legge o inquadrate in un ordine professionale. A precisare i termini di una questione che ha parecchio a cuore è Silvia Vaccari, presidente del Collegio delle ostetriche di Modena nonché del Coordinamento regionale dell’Emilia-Romagna.
Doule da una parte, ostetriche dall’altra: che cosa non va?
“La professione ostetrica contiene in pieno le attività che le doule sostengono di poter fare, dal sostegno emotivo e psicologico alla donna in gravidanza all’assistenza al puerperio. Un’ostetrica ha una preparazione universitaria, segue obbligatoriamente corsi di aggiornamento, è inquadrata a livello normativo. Una doula, invece, no: esistono solo associazioni private che propongono corsi di formazione che si esauriscono in quattro o cinque fine settimana. Null’altro”.
Le doule, quindi, esercitano abusivamente la professione di ostetriche?
“Non posso stabilirlo io, questa è una materia di competenza della Magistratura e del Ministero della Salute, ma il rischio di abusivismo esiste. Di certo agiscono in contesti sanitari, in assenza di una qualsivoglia cornice normativa, non è chiaro se emettano fatture per le loro prestazioni, peraltro rese senza nessuna competenza certificata. Non dubito che possano esserci doule bravissime dal punto di vista del sostegno emotivo alla donna gravida, ma le leggi debbono essere rispettate e le doule si sono autodefinite professioniste, non sono state autorizzate all’esercizio della professione, non sono sottoposte a nessun controllo”.
Qual è il rischio?
“A noi preoccupano la salute della donna e del suo bambino. Le doule, anche nella gravidanza fisiologica, possono entrare in contatto con situazioni rischiose che non sono preparate a gestire. Possono anche dichiarare di lavorare solo se affiancate da ostetriche ma di fatto non c’è nessuno che verifica cosa facciano e con chi lo facciano. Se un’ostetrica commette uno sbaglio, ne risponde al suo ordine professionale e alla magistratura civile e penale. Nel caso delle doule, chi ci dà la garanzia che non facciano errori che possono portare a conseguenze gravissime? Nessuno”.
Come vi state muovendo?
“In più occasioni abbiamo denunciato il fenomeno alla Procura della Repubblica e informato il Ministero della Salute e le autorità regionali, provinciali e comunali affinché intervenissero. Finora però non si è mosso nulla: speriamo che non debba succedere il classico primo caso drammatico perché qualcuno se ne interessi”.
Nel frattempo le duoule aumentano?
“Sì, si possono trovare parecchie informazioni sui siti, se ne comincia a parlare in modo più diffuso. Ma si sta perdendo tempo. Probabilmente il bisogno è reale: uno dei grandi vuoti dell’assistenza sanitaria in questo Paese riguarda proprio il post-parto. Il problema è che chi è preposto a dedicarsi alla donna nel puerperio dev’essere competente”.
Una donna in gravidanza, quindi, potrebbe facilmente cascarci?
“Certo, è in un momento particolare della sua vita. Difficile convincerla che una doula non ha la preparazione giusta per starle vicina. Però così facendo, togliamo valore al concetto di salute”.
Che cosa consigliate, a chi aspetta un bambino?
“Ci sono tante ostetriche che lavorano nei supermercati, purtroppo. Dovrebbero coprirlo loro, quel bisogno evidente. E le donne in gravidanza devono cercare le ostetriche nei posti giusti”.
C’è anche un’idea sbagliata dell’ostetrica, nell’immaginario collettivo?
“Certo che sì. Continua a passare un messaggio distorto secondo il quale l’ostetrica è una mera infermiera della sala parto, un’algida figura sanitaria, una cattiva che taglia il perineo senza troppi scrupoli. D’altro canto, il rischio è che passi l’immagine della doula come colei che, al contrario, ha un’anima. La nostra è una scienza ed al contempo un’arte dello stare con le donne e del mettersi a disposizione, morale e materiale, delle donne”.

In questo articolo ci sono 34 commenti

Commenti:

  1. Buongiorno! Ho appena letto il vostro articolo e sono ancora atterrita dalla violenza che traspare tra le righe. Mi chiedo se questo possa essere considerato da qualcuno come un atteggiamento costruttivo! Ad ogni modo, io sono una doula, e credo sinceramente che nel vostro articolo ci siano gli estremi per farvi una denuncia! Sono una professionista, ho una partita IVA ed emetto regolarmente fattura per le mie prestazioni (la Vaccari “prenda a cuore” il fenomeno delle ostetriche che prendono soldi in nero dalle donne per essere reperibili durante i parti ospedalieri piuttosto che insinuare cose infondate), sono laureata, e rispondo PERSONALMENTE del mio operato. Le donne che mi contattano lo fanno accedendo al mercato, scelgono le prestazioni che posso offrire loro e firmano liberamente un contratto. Le ostetriche che lavorano al sopeercato potrebbero fare esattamente la stessa cosa. Inoltre, le informazioni che date sono inesatte: quello che fanno le doule, generalmente, le ostetriche (a meno he non siano anche doule) non sono disposte a farlo, altrimenti le donne si rivolgerebbero a loro. Chi desidera maggiori informazioni si metta pure in contatto con me, lavoro a Roma.
    Irene Bisignano

  2. Gentile Irene, lei ne fa una questione personale. Nell’articolo sopra nessuno ha dichiarato che Irene Bisignano lavora senza emettere fattura. Siamo abituate a dare spazio a tutte le voci in capitolo, come la sua (vista l’approvazione del suo commento). Lo stesso abbiamo fatto in questa intervista di cui le indico il link http://www.emiliaromagnamamma.it/le-neo-mamme-ballano-con-i-bebe-in-braccio-insieme-a-loro-una-doula-spagnola/ dove abbiamo raccontato l’esperienza della doula. Resta il fatto che la dottoressa Silvia Vaccari sia responsabile di un coordinamento regionale, inserito in un contesto sanitario definito per legge.
    Io non vedo margini per una denuncia, e conosco bene la legge sulla stampa. Ma se lei crede proceda pure.
    Saluti e buon lavoro

  3. Gentile Irene,
    la prima domanda che mi sovviene è questa: lei dice che è laureata? Bene, non mi sembra proprio che esista una laurea in doula attualmente (ah non conta se è laureata in economia eh). Ne esiste una in ostetricia invece.

    Esiste, gliene devo dare atto, una scuola di duole che si basa su 9 incontri + esame finale, e mi sembrano, a parere mio, davvero troppo pochi per un campo psicologico e medico così importante come è la nascita e l’assistenza alle mamme.

    Certo la doula copre un ambito che la nascita “in batteria” ospedaliera non copre tutt’ora come si dovrebbe, gliene devo dare atto e critica. Ma questo è un altro discorso, che va affrontato nelle sedi sanitarie corrette, come quello di tante ostetriche che lavorano nei supermercati.

    Vuole un paragone specifico? Io non sono un meccanico, non conosco il motore di una macchina, ma non perchè ho cambiato una volta una lampadina allora posso pretendere di aggiustare tutte le auto che incontro.

    Poi per carità ogni persona può vendere i propri servizi o aiuti sul mercato come meglio vuole, fare pubblicità e tutto il resto, ma non ditemi che io sono un meccanico semplicemente perchè un qualche raro meccanico non vuole sistemare la mia macchina.

    Cordiali saluti

  4. Caro Davide, rispondo per Irene e credo per molte altre doule, esiste un grande fraentendimento sul lavoro che svolgiamo, e per rimanere nel suo esempio, una doula non è il meccanico che ripara la macchina o cambia le ruote o le lampadine, ma la persona che lava l’auto, che ne profuma la tapezzeria, che la lucida e la consegna al proprietario, prima o dopo l’accurato controllo del meccanico. Le assicuro che nessuna doula si arroga il diritto di gestire la salute di una donna gravida, mai in nessun caso si sotituisce al personale sanitario, quanto piuttosto la supporta e la sostiene in momenti in cui è lasciata sola (o si sente sola). Le doule sono una figura apprezzata e riconsociuta in tutto il mondo, esistono medici e ostetriche di fama internazionale che ne consigliano vivamente l’affiancamento durante la maternità perchè ne hanno verificato l’efficacia. Perchè non cercare una collaborazione invece di creare una lotta prima di fondamento nella quale la donna si trova strattonata da una parte e dall’altra. Il mio semplice appello è: collaboriamo per migliorare lo stato di benessere che circonda la maternità.

  5. Gentile Viviana, mi scuso per aver alzato i toni nel mio commento precedente, parlando di denunce. Certamente il tema mi riguarda personalmente, ma c’è anche tanto di più. Mi è piaciuto molto l’articolo che racconta l’esperienza della doula Natalia, i toni in quel caso erano molto diversi. Se ciascuno di noi si preoccupasse di fare al meglio il proprio lavoro (doule, ostetriche o meccanici), con amore e onestà potremmo iniziare a sperare di vivere in un mondo migliore. Ringrazio Lucia per la sua risposta con la quale concordo pienamente. Solo un’altra piccola sottolineatura: generalmente le mamme che cercano una doula non sono affatto donne sprovvedute da difendere, sono donne che scelgono per se stesse e per il proprio bambino. Se dovessi avere un altro figlio non rinuncerei per niente al mondo ad avere una doula al mio fianco e a cercare un’ostetrica che ami il proprio mestiere.

  6. Se ogni professionista si attenesse a ciò che gli compete oggi non saremmo qui a litigarci la PREDA (la donna in gravidanza e la mamma ).siamo tutti vittime e carne fici……usati a fini di lucro ,un nuovo mestiere che fa girare denaro .la donna in gravidanza è una pedina , fa cassa ! Ma La donna ha competenze proprie e non non ha bisogno di estranei che si lit

    atteggiano a professori ma di silenzio , rispettoe di professionisti seri e della sua famigllia .il resto è chiasso/ buonismo egoismo

  7. no vabbbhè scusate però io sono basita… Irene Bisignano in che cosa sei laureata?? in nove incontri più tesina finale??? no perchè io sono una Dottoressa Ostetrica molto fiera di esserlo dopo tre anni infernali…dove ho perso il sonno, chili e lacrime per acquisire capacità professionali nella patologia e nella fisiologia dell’arte ostetrica, professionista della fisiologia sono capace di riconoscere situazioni patologiche cosa che dubito una dula possa fare…sono professionista della fisiologia quindi ritengo non esiste motivo di creare dal nulla una figura non riconosciuta da nessun ordine al mondo… da professionista della fisiologia dico a tutte le dule che è difficile fare anche la parte fisiologica… ma la domanda più elementare che vi dovete fare… e che noi tutte ostetriche ci facciamo pur essendo addestrate per tre anni… (tra l’altro anche pochi) è… ma se mentre accarezzate la manina di una mamma che vi chiama per un accompagnamento non vi rendete conto che è in atto una sofferenza fetale, cacchio ce la poniamo noi ma voi??? noi viviamo la nostra professione con tranquillità e paure, perchè dalla fisiologia alla tragedia ci si mette un secondo… come fate a lavorare serene e sicure… non ci si improvvisa quando si parla della vita delle persone soprattutto durante le fasi più delicate della donna, e soprattutto quando le vite in questione sono due in una botta sola, la nostra non è una battaglia personale, tanto meno una mia battaglia contro Irene Bisignano, che comunque mi piacerebbe rispondesse alla mia domanda…e volevo chiederle che tipo di partita iva paga… perchè come dice la Dottoressa Silvia Vaccari, tra parentesi mia coordinatrice quando dice che molte di noi lavorano al supermercato non lo facciamo perchè ci piace…. ma perchè per lo stato noi siamo artigiane… aprire partita iva per noi significa… guadagni o non guadagni pagare 2400 euro all’anno, ma tornando al discorso di prima credo che se le dule si mettessero al nostro posto si incazzerebbero non poco, non ci si improvvisa ostetriche ne dopo 9 incontri, ne dopo una gravidanza… andresti mai in terapia da una persona che si improvvisa psichiatra solo perche ha avuto un problema psicologico, andresti mai a farti operare al cuore da una persona che ha visto in televisione gray’s anatomy,oppure andresti mai a far seguire tuo figlio da uno che si improvvisa pediatra solo perchè gli piacciono i bambini… mi dispiace essere così arrabbiata in materia… ma se vi piace tanto seguire le mamme… cacchio ma laureatevi non per me ma per voi… nessuno mette in dubbio che molte di voi possano avere un bel modo di fare, e che in un momento delicato come la gravidanza alla mamma piace molto, ma a ognuno il proprio mestiere, e anche noi sappiamo farlo benissimo… Dottoressa Anna Ostetrica Silvano

    1. Gentile Anna,

      Forse se si informasse sul mestiere della Doula non avrebbe bisogno di infuriarsi in questo modo, dal momento che questa NON VUOLE ASSOLUTAMENTE SOSTITUIRSI all’ostetrica. Mi scusi se mi sono permessa di risponderle ma mi pare che il suo punto di vista non prenda in considerazione questo fatto

  8. Gentilissime Lucia e Irene,
    ho apprezzato la Vostra risposta ed in particolare la continuazione dell’esempio dell’auto, ma evidenzio come in una situazione di maternità una futura mamma possa avere bisogno di informazioni mediche certe e di indicazioni psicologiche corrette che non possono essere apprese in un corso di poche ore o dal solo fatto di essere a Vostra volta mamme.

    Ogni persona è diversa, ogni maternità è diversa e ogni post parto è diverso (vedi depressione post parto), come si può pensare di potere inquadrare certe situazioni senza averne le competenze o solamente perché lo si è magari già vissuto soggettivamente, mi rimane misterioso e nutro seri e grossi dubbi. Come nutro seri dubbi sul fatto delle competenze, aver letto un libro (o anche un paio) come scritto nell’articolo precedente, non basta a prendersi cura di una futura mamma.

    L’argomento è certamente molto ampio, mi piace parlarne ed approfondirlo anche insieme a tutte Voi: profumare e lucidare, supportare e non lasciare sola, è qualcosa che aiuta la futura mamma e che deve essere anche inserito in percorsi sanitari di consultori gestiti da figure professionali, ma anche educato ai compagni uomini ed alle famiglie delle donne. A parer mio Voi che siete mamme a Vostra volta non dovreste “lucrare” (mi dispiace per la parola ma altrimenti sareste delle volontarie) su questa eventuale mancanza del sistema sanitario, quanto piuttosto richiederla a gran voce. E fornita dal migliore professionista in circolazione di quel campo che è una ostetrica.
    (“che ami il proprio mestiere” certo, ma questo è completamente un altro discorso e vale per tutti…)

    Cordiali saluti

  9. Gentile Dario,

    Non sono nè una doula nè un’ostetrica, nonostante dopo la maternità mi sia pentita di non aver scelto una professione che mi affiancasse al percorso della nascita. Le scrivo però per dirle che ho fatto l’affiancamento al parto con una ostetrica privata che mi ha accompagnata in ospedale e che conosco personalmente una doula che ritengo una grande professionista e che mi è venuta a consigliare qualche volta dopo la nascita della mia bambina, e sa cosa le dico? Per il mio prossimo bambino non solo ho deciso che partorirò in casa con la mia ostetrica, ma che desidero che partecipi anche la mia amica doula perchè il supporto che mi hanno dato è completamente diverso e in entrambi i casi fondamentale. Sarebbe bellissimo che queste due figure di PROFESSIONISTE potessero cominciare a collaborare invece di farsi la guerra perchè ho sperimentato sulla mia pelle l’importanza che hanno nel difficile percorso del diventare madre.

  10. Dunque, rimango un pò interdetta a leggere le vostre risposte..perchè si continua a puntare il dito sul fatto che le doule non possano non devano fare questo e quello. Ed infatti non lo fanno. Mentre accarezziamo la manina alla donna in travaglio, della fisiologia se ne occupa l’ostetrica presente, che sia a casa o in ospedale. Non c’è dubbio o perplessità su questo, c’è l’ostetrica che se ne occupa, non la doula…perchè ci si vuole focalizzare sul problema sanitario? la doula non ha competenze mediche o sanitarie, e fuor di dubbio che intervenga in un parto visitando o dando indicazioni mediche a meno che non sia un’infermiera/ostetrica/medico, ma questo in Italia è pressochè impossibile. Vi focalizzate sulla durata del corso di doula, ma la quasi totalità di doule che conosco sono in continua formazione sono consulenti IBCLC o LLL oppure hanno le abilitazioni di operatore perinatale, magari hanno specializzazioni in yoga in gravidanza (lo so, non esiste un master universitario per essere insegnanti di yoga, eppure ne è pieno il mondo e sono bravissimi e utilissimi), oppure di massaggio (nemmeno qui esiste un’università per diventare massoterapeuta) o danza (nel dubbio, non servono lauree specifiche per diventare insegnante di danza). Conosco molte doule laureate in psicologia, biologia, ci sono assistenti sociali, ma anche persone non laureate. Qual’è il problema? una grave depressione post-partum deve essere adeguatamente seguita da un medico, è fuori da ogni discussione, quindi una donna lasciata sola è più in grado di chiedere aiuto rispetto ad una sopportata dalla famiglia o da una doula? se una donna ritiene di necessitare di un determinato tipo di sostegno partico/assistenziale durante il suo percorso di maternità, perchè non dovrebbe sentirsi libera di richiedere una doula? una persona che può accompagnarla alle visite, perchè magari il marito è lonatno per un viaggio di lavoro e la mamma è morta l’anno prima, che possa insegnarle come portare il bimbo in fascia, ma anche preparare i pasti o tenere in ordine la casa perchè la mamma si dedichi all’allattamento senza sentire le pressioni della gestione della casa.. perchè non può avere una persona di fiducia che la segua dall’inizio del travaglio, se la mamma ne sente la necessità.. magari ha le contrazioni ogni 20 minuti..se viene in ospedale cosa fate? la rimandate a casa, da sola. e se a casa con lei c’è una doula che le accarezza la manina..è un problema? se quando arrivano le contrazioni ravvicinate o la rottura delle acque la doula la accompagna in ospedale ed è li, che accarezza la manina..è un problema? io posso avere nozioni di pronto soccorso, ma non mi permetterei mai di fare un’operazione al cuore, si continua a non capire la differenza tra il lavoro dell’ostetrica e quello della doula. solo perchè si parla di maternità…ma l’una e l’altra fanno cose completamente diverse, è come paragonare il maestro di scuola e il baby sitter..servono entrambi, ma fanno cose molto diverse; se ho un incidente alla gamba e mi operano, prima faccio la cura medica, poi riabilitazione dal fisioterapista..ma se poi vado in palestra e mi segue il personal trainer..non significa che questo sta prevaricando il medico. il problema reale è che in tutta questa confusione ci sono le donne come Fiorella che si trovano nel mezzo, trattate come prede e strattonate.
    La questione non è lucrare, la doula è una professinoista e come tale va pagata, perchè anche se lo si fa con il cuore è un lavoro che porta via molto tempo ed energie, il sistema sanitario ha un enorme buco da questo punto di vista, concordo pienamente infatti sono molte le doule che operano anche come volontari. Trovo piuttosto offensivo il fatto che solo perchè la nostra professione si occupa di sostegno si debba per forza sottolineare che essendo dietro compenso economico allora significa approfittarsi di qualcunaltro. una doula offre un servizio e questo viene pagato, esattamente come fai quando vai dal panettiere, dal medico o dal dietista..

    Piuttosto mi chiedo perchè le ostetriche non approfondiscono il lavoro della doula, capendone le evidenti differenze con il loro e consigliando la donna in caso di necessità a fare riferimento ad una di loro? senza invece credere di doverla sconsigliare a priori? avete mai letto la carta etica di Mondo-Doula? http://www.mondo-doula.it/allegati/carta_etica.pdf

    Ibu Robin Lim (ostetrica di fama internazionale che riempie le sale di ostetriche) definisce la doula come una professionista dell´amore; forse è vero, accarezzeremo solo la manina, ma se questo è quello di cui ha bisogno una mamma… che problema c’è?

    1. Il problema, Lucia, è molto semplice. Io sono una quasi ostetrica, se tutto va bene mi laureerò ad ottobre, quindi adesso non mi sento di certo una professionista, ma per me fare l’ostetrica non è solo valutare se il travaglio “sta andando bene” nel semplice significato medico, è molto di più. Anche accarezzare la mano a una donna, fare massaggi sulla schiena, farla confidare, supportarla in ogni momento fa parte del mio lavoro. Che poi ci siano ostetriche che si limitano alla parte medica è certo e mi mette una gran tristezza, ma per chi come me si tre anni “da incubo” con tanto impegno e soprattutto tanta passione, è irritante vedere che ci sono altre figure che si vogliono prendere una parte del nostro lavoro. Perché per me è una parte fondamentale e non voglio rinunciarvi per nulla al mondo.

    2. Salve…non sono ne un’ ostetrica ne una doula…sono una mamma che per i suoi figli si è affidata all’ ostetriche libera professionista ( troppa medicalizzazione negli ospedali ) ma anche al sostegno morale e pratico della doula…è vero ciò che dice Lucia…queste due figure svolgono ruoli diversi e non sovrapponibili…sarebbe bello ci fosse una collaborazione così come c’è stata tra la mia ostetrica e la mia doula…entrambe indispensabili per vivere quei momenti unici come la gravidanza ed il parto ed affrontare in maniera tranquilla e serena il post parto…da allora io consiglio ( e regalo ) sempre l’ ostetrica e la doula :)

  11. Come Ostetrica non entro in merito alle segnalazioni che sono state avanzate alla Procura della Repubblica ma voglio segnalare come le Doule si fanno pubblicitá.
    Doula/ Sostegno professionale al parto
    Doula: parola che deriva dal greco e significa “schiava della donna”. In passato le donne partorivano accompagnate dalla levatrice ( attualmente ostetrica, che cura l’aspetto tecnico del parto) ed altre donne che la sostenevano emotivamente, ruolo oggi rivestito professionalmente dalla doula. Ecc. Ecc.
    E come Ostetriche noi siamo notevolmente offese perchè la nostra professione non prevede solo l’aspetto tecnico del parto, tutto quello di cui voi Doule parlate fa parte della nostra formazione e della nostra quotidianitá.
    Prima di farvi pubblicitá in questo modo cercate di aggiornarvi, venite da noi nei nostri Collegi dove si fa formazione, ai nostri Convegni, nei reparti di maternitá gestiti da sole ostetriche.
    E quando entrate in sala parto PRESENTATEVI, invece di spacciarvi per amiche della donna. Noi Ostetriche lo facciamo!!!!! Grazie a tutte le Ostetriche che in tutto il mondo aiutano le donne e le loro creature!!!!!!

  12. salve a tutti!Io sono un’ostetrica…leggendo i vari commenti mi passa per la testa un pensiero : da come si descrivono le doule svolgono un ruolo diverso da quelo dell’ostetrica…però proprio da questo ruolo che si descrive ho la sensazione che la doula con la sua presenza e il suo compito,permetta all’ostetrica di avere,solamente quella parte del lavoro che è freddo e staccato che riguarda l’aspetto medico e assistenziale.E a questo punto mi chiedo : dov’è l’empatia che generalmente si crea tra donna e ostetrica? Dov’è quel rapporto di fiducia e di sostegno che si crea tra donna e ostetrica?Ho la sensazione che ,da quello che leggo,questo vada alla doula…Non solo,in sala travaglio e parto le informazioni possono fornirle benissimo le ostetriche e il medico presenti,e per il sostegno emotivo di solito c’è il partner o comunque la persona che loro scelgono per accompagnarle in quel momento importate…anche in questo caso una terza figura( sempre in base a quello che leggo sulla doula )che funge da sostegno,non disturba quest’intimità tra la coppia ?
    Ho paura che in questo modo il rapporto tra donna e ostetrica diventi qualcosa di “ovvio” ,scontato,solo perchè una deve partorire e l’altra deve lavorare…molto freddo e distaccato,cosa che fino a d oggi non è successo,e son fiera del bel rapporto che si crea tra me e la donna ( e la coppia ) .
    Vi ringrazio per l’attenzione
    Donatella

    1. E’ vero, l’empatia tra donna e ostetrica è indispensabile per stabilire una relazione di fiducia e come elemento di base per poter osservare, valutare e ponderare lo stato di salute della donna e del bambino durante la gravidanza, nel parto e dopo. Empatia, non simpatia, è uno degli strumenti fondamentali per l’ostetrica, fa parte della capacità di entrare in relazione con l’altro, capacità che in parte possiamo avere come attitudine e in parte possiamo impararla o aumentarla con dei percorsi di lavoro personale. Oggi in molte scuole di ostetricia anche ospedaliere vengono organizzati corsi su questi argomenti e seminari che formano le ostetriche alla relazione di aiuto. Non basta fare una visita, tastare una pancia, o leggere i referti.. è necessario ascoltare la donna, entrare in relazione con lei, instaurare un rapporto di fiducia reciproca per poterne seguire la salute fisica ed emotiva, che coinvolge, ovviamente, il bambino. Se parliamo di salute globale, va da sè che gli strumenti relazionali debbano essere solidi pilastri di “lavoro” nella professione ostetrica, così come dovrebbero esserlo per tutti i professionisti della salute e per gli educatori. La doula utilizza in modo differente questi stessi strumenti relazionali, ovviamente. Può ad esempio entrare in simpatia con una donna, cosa che se capitasse all’ostetrica potrebbe compromettere la sua capacità di valutare lucidamente la situazione. Insieme, ostetrica e doula possono sostenere salute, benessere, soddisfazione nella donna durante il percorso maternità e insieme valorizzarne competenze, risorse, abilità, autostima. Focalizziamoci sulla donna piuttosto che su noi stesse, ognuna, forte delle proprie competenze e responsabilità ha il proprio ruolo e compito per supportare le donne e le loro famiglie. Conosco alcune ostetriche libere professioniste che lavorano sopratutto con donne che scelgono di partorire a casa. Le assistono dall’inizio della gravidanza, nel parto e per qualche tempo, dopo il parto. Per fare bene, seriamente e con responsabilità il proprio lavoro, sono ben contente di potersi avvalere del supporto di una doula. Impossibile dedicare il tempo necessario ad una donna sopratutto dopo la nascita del bambino per il tempo che le sarebbe necessario..per questo, ad esempio, ci vuole la doula. Idem prima la fase che anticipa il travaglio…quale ostetrica ha il tempo di stare con la donna per tutto il tempo di una fase prodromica ad esempio molto lunga, nel caso in cui la donna esprima il desiderio della sua presenza?
      Avvalendosi della doula l’ostetrica può occuparsi seriamente di molte più donne e molte più donne avrebbero la loro ostetrica e l’ostetrica, finalmente, diventerebbe la figura di riferimento del percorso nascita fisiologico.
      Ed ora cambio argomento: alcune associazioni di doule, stanno lavorando per rendere gratuito l’aiuto della doula, almeno per qualche giorno dopo la nascita, in caso di famiglie in difficoltà economica e sociale. Il percorso per ottenere fondi sarà duro.. Ben vengano progetti di questo tipo da parte delle ostetriche. Cerchiamo di vedere al positivo e di sostenerci come donne..ne beneficeranno le donne stesse e pure noi in quanto donne e desiderose di contribuire ad uno sviluppo evoluto del sapere femminile, all’aiuto e al sostegno a donne in situazioni di sofferenza e di perdita, e a tutto ciò che vi/ci sta a cuore.
      Più donne consapevoli, più ostetriche, più doule!
      Tanto bene a tutte.

  13. “la dula è una professionista”… Scusate ma qsta cosa non si puo davvero sentire!!!!!! Sapete cosa significa essere dei professionisti???????avete minimanete idea del concetto d “professionista”? noi ostetriche lo sappiamo molto bene…. non è improvvisando dei lavori da un giorno all’altro che si diventa professionisti!

  14. Evidentemente le signore ostetriche continuano a non voler capire che la doula fa altro. Voi ostetriche andate a casa della mamma dopo il parto a farle la spesa o a cucinarle in modo che possa approfondire la conoscenza col suo bambino? Oppure, durante le prime contrazioni, andate a casa della mamma a farle compagnia e a sostenerla? NO! Ma questo non significa certamente che non siate delle brave ostetriche, significa che avete RUOLI DIVERSI!! per quel che riguarda l’appunto di Donatella sul fatto che in sala parto entra il partner, non è proprio vero che tutte le donne possano essere accompagnate dal compagno o dalla mamma, per vari motivi individuali, e allora c’è la doula. Spero di aver chiarito la differenza. Ah, mi permetto di ricordare che non sono nè ostetrica nè doula, sono solo una mamma che ha avuto la fortuna di avere l’assistenza di entrambe (e ricordo anche che la mia ostetrica era privata, non dell’ospedale, e quindi con lei ho vissuto tutto il parto, dall’accompagnamento in ospedale fino al rientro in camera). Grazie per l’attenzione.

  15. Torno ora dall’ospedale dove sono andata a trovare una mamma, sono rimasta profondamente turbata che nel reparto di Ostericia e Ginecologia non ci fossero ostetriche ma infermieri..senza nulla togliere all’infermiere, ma non credo che quello sia il suo ruolo, credo che sia dell’ostetrica.. inoltre da quello che scrivete non si evince una cosa fondamentale..in ospedale, il parto a domicilio ovviamente è un discorso a parte, non c’è sempre la stessa persona a seguire la donna.. Io stessa quando sono andata in Ospedale per la mia gravidanza ho avuto a che fare con 3 ostetriche diverse, donne meravigliose nulla da eccepire su questo, ma nessuna di loro era quella presente al mio parto e nelle prime fasi del puerperio (nel quale c’è stato il cambio turno e ho visto altre 3 facce nuove). é ovvio che una persona che “si porta dietro” la sua doula lo faccia anche per avere una continuità con la stessa persona, questo non significa sminuire la professionalità dell’ostetrica…ovviamente però ci sono i turni, ci si da il cambio. Credo comunque che si dovrebbe ascoltare di più quello che dicono le donne, le signore che hanno fatto accompagnamento con ostetrica e doula vi stanno dicendo quello che cerco di trasmettervi io: sono due ruoli diversi, ci si occupa di cose diverse e non si cerca in nessun modo di rubare il lavoro a chicchessia. Avete letto la carta etica? non è vero che il vostro lavoro diventa piatto e sterile, ma ha un tempo (ovvio) molto più limitato, andate a casa della donna quando il bimbo ha 6 mesi? date sostegno domestico a una cesarizzata? tenete il bimbo alla donna mentre si fa una doccia o gioca con il figlio maggiore magari un pò gelosetto? vi accollereste il compito sgradevole di “limitare” le visite se queste sgradite alla coppia? l’aiutereste a gestire una placenta durante un Lotus magari di 8 giorni? no, questo è compito di qualcun altro, un’ostetrica non “si abbasserebbe” mai a fare la baby sitter o la domestica, e se non ci sono le amiche, le mamme o le suocere? se la donna non vuole chiedere a persone che conosce ma vuole una persona esterna? questo è il ruolo di un’altra figura professionale (e sì, siamo professioniste) ed è il ruolo di una doula, che per prima cosa crea una rete attorno alla donna, di altri professionisti (ostetriche, pediatri, medici) e aiuta compagni o suocere zelanti ad aiutare le mamme al meglio. Comunque mi sembra che non si voglia capire, guardate oltre i confini, guardate e ascoltate i congressi nei quali ostetriche e doule lavorano fianco a fianco e amplificano le capacità reciproche per il benessere della donna. Emanuela, mi piacerebbe moltissimo venire ai convegni organizzati dal vostro Collegio, si può? perchè, da che ne so, le ostetriche boicottano i congressi organizzati dalle doule, nonostante siano invitate a partecipare, per cui non mi sono mai permessa di iscrivermi ad un corso di ostetriche. Se questo fosse possibile, mi piacerebbe tantissimo partecipare.

  16. Gentile Lucia, sono un’ostetrica, e le dico che sì sono disposta a tenere un bambino (o due o tre…) alla mamma mentre si fa la doccia, sì sono disposta ad aiutare la mamma a gestire una placenta dopo un lotus birth, e tutto il resto xké non mi devo “abbassare” x farlo in quanto il mio profilo professionale ed il mio codice deontologico prevedono che l’ostetrica assista la donna in modo completo: fisico, psicologico, relazionale, ecc. Perché l’ostetrica é una figura socio-sanitaria. Le terrei la mano e la sosterrei anche nel periodo prodromico che tanto stanca le donne prima del travaglio, così come x tutta la gravidanza e prima del concepimento. Non avrei nessun problema a farlo, esattamente come non ho problemi ad aiutarle a lavarsi o vestirsi dopo il parto o il taglio cesareo… E così come me anche tante mie colleghe… Invece lavoriamo

  17. Invece lavoriamo al supermercato, o facciamo le baby slitterà o le barista o altro xké le mamme ci dicono che x queste cose ci sono le duole… Ora capisce xké siamo arrabbiate?

  18. io mi chiedo che senso ha il ruolo di doule. ho avuto la fortuna di incontrare ostetriche altro che accarezzarmi semplicemente la mano! mi hanno sopportato, consolato, accarezzato, fatto ridere, oltre che essere delle grandi professioniste, e le ho incontrate all’spedale di Vallo della Lucania in provincia di Salerno. ora, se esistono ostetriche cosi, la doule non ha motivo di esserci. oltretutto se è come dite voi doule, che accarezzate solo le mani, che cosa lo fate a fare il corso? vi insegnano come accarezza??? ma dai, non prendiamoci in giro su…

  19. cara alessandra, francamente non credo che lei si sia mai proposta di fare le cose che ha detto, perchè sono convinta che se l’avesse fatto nessuna mamma le avrebbe detto: “ci sono le doule quindi il suo supporto non lo voglio”. sono convinta che se le ostetriche volessero prendere il posto delle doule potrebbero farlo tranquillamente, ma non lo fanno, forse perchè non ci hanno mai pensato. ovviamente non potrebbe essere viceversa perchè le doule non hanno le competenze sanitarie necessarie. il punto è: se il sistema sanitario fosse pronto a riempire il buco dell’assistenza domiciliare dando alle ostetriche la possibilità di prendere le veci delle mamme e dei compagni delle puerpere quando questi non possono essere presenti (ci sono tantissimi casi di questo genere, è pieno di mamme lasciate sole per svariati motivi), allora non ci sarebbe bisogno delle doule. se le ostetriche libere professioniste oltre alla parte del parto e dei primi giorni del postparto, si volessero dedicare anche all’aiuto della mamma a casa, facendole la spesa, facendo le notti con lei in modo che possa dormire qualche ora in più quando è stremata, cucinandole, insegnandole a portare il bimbo nella fascia, allora non ci sarebbe bisogno delle doule. ma siccome fino a questo momento questi “se” non sono stati risolti, le doule ci sono, PER FORTUNA! quindi, alessandra, io sono convinta che se lei che è un’ostetrica decidesse di fare anche questa parte assistenziale, sarebbero moltissime le mamme che si rivolgerebbero a lei, proprio perchè ha anche tante competenze in più. a mio parere non ci ha mai pensato finora, e penso che questo potrebbe essere lo spunto per lei per tentare una strada nuova. perchè invece di essere arrabbiata con le doule non prova a partecipare a qualche corso organizzato da loro, giusto per capire come impostano il loro lavoro? e se non vuole farlo, può non farlo e sicuramente trovare lavoro come ostetrica libera professionista che aiuta le mamme anche in modo diverso ;) cordiali saluti a tutti

  20. Esattamente Tenny, facciamo un corso di un anno per imparare ad accarezzare manine, e diventiamo bravissime in questo…

    Alessandra capisco benissimo il suo sconforto, ma non credo che serva arrabbiarsi con le doule, perchè, di solito, vengono interpellate quando questo servizio (che lei dice invece di poter dare) non è assolto da nessuno. Nessuna doula verrà mai a dirle, No non devi farlo. se la donna che sta seguendo, trova in lei questa disponibilità, ben venga.
    Io però rimango perplessa di fronte al fatto che non vi arrabbiate con gli infermieri che occupano un posto in ostetricia, mi sembra che ci sia un pò di preconcetto nei confronti delle doule.
    la invito a partecipare a dei corsi organizzati per doule e con doule, non boicottateli, non denigrateli, ci sono grandi professioniste sia tra le doule che tra le ostetriche; collaboriamo, scambiamoci informazioni e supporto. c’è spazio per tutte (e giusto per inciso, non è che le doule facciano solo quello di mestiere, quasi tutte noi lavoriamo anche in altri settori, alcune volte sempre inerenti la maternità, altre volte completamente diversi. nonostante laurea e specializzazioni varie)

  21. Sono un Ostetrica e non posso che trovarmi d’accordo con le mie colleghe Ostetriche. Studiamo per tre anni,rinunciando a tutto per amore di questo “mestiere”,che è una vera e propria scelta d’amore, e quando finalmente riusciamo a raggiungere l’obiettivo della laurea usciamo dall’università con la voglia di fare le ostetriche..di sostenere le donne in tutte le fasi della loro vita,la coppia;
    gravidanza parto puerperio sono il nostro amore più grande,lo facciamo con “scienza e coscienza”..abbiamo avuto persone che durante i nostri studi non ci hanno offerto soltanto il loro sapere scientifico ma ci hanno anche insegnato ad essere d’aiuto alla donna,alla coppia in tutti i modi,senza MAI intrometterci nella loro intimità.L’empatia è di competenza dell’ostetrica.. i massaggi e queste famose carezze lo sono.Inoltre,noi non siamo sicuramente felici che gli infermieri ricoprano il ruolo che ovviamente in ostetricia e ginecologia è il nostro e per questo ci stiamo muovendo in questo senso. Io non comprendo il ruolo della doula,per questo mi informo per capirne di più,ma mi riesce difficile sarà perchè noi povere disoccupate per pagarci albo e corsi di aggiornamento facciamo le badanti!! motivo per il quale,come leggevo nei commenti precedenti, non avrei nessuno problema ad aiutare la donna durante il puerperio a tenere il suo bambino..ad aiutarla ad allattare a darle sostegno psicologico,perchè diventare mamma è un esperienza meravigliosa e lo è ancor di più se la si può affrontare con il giusto sostegno. Confrontarsi è giustissimo, purchè ciò avvenga nei giusti toni e riconoscendo le varie competenze e perchè no,provando a comprendere che a 27 anni si ha voglia di combattere per ciò che si ama davvero.
    Cordiali saluti
    Monica

  22. Scusate ma non è che non ci ho mai pensato, sto proprio cercando di farlo, insieme ad altre colleghe… Il problema maggiore è che noi siamo obbligate ad avere un’assicurazione… E le compagnie assicurative che ancora accettano la nostra professione sono pochissime! Poi x la libera professione i prezzi salgono alle stelle in quanto non c’è una struttura alle spalle… E purtroppo sì, io e mie colleghe che stiamo cercando di creare una rete ci siamo proprio sentite rispondere così! Non vi preoccupate che i corsi li faccio, e ne faccio tanti per poter offrire alle mamme e non solo il miglior supporto… Speriamo che con un po’ di pazienza le cose vadano meglio… ;-)

  23. Nel mio caso, durante il mio parto, a casa, la doula è stata di fondamentale aiuto a noi come famiglia e anche alle nostre ostetriche. Essendo il travaglio durato molto, la doula si è occupata del papà in un momento in cui non si sentito bene, della casa, della spesa e nei momenti più difficili ha aiutato le ostetriche seguendo le loro indicazioni. Nei giorni successivi abbiamo condiviso lunghe passeggiate rilassanti, ci ha fatti sentire protetti dalle visite di amici e parenti che in quel momento non desideravamo, è rimasta alcune notti con noi trasferendoci senso di sicurezza, facendoci sentire la sua presenza anche durante i risvegli non intervenendo se non su nostra richiesta. Tuttora ci sentiamo periodicamente per confrontarci, ridere insieme e ricordare quei bellissimi e importanti giorni. Il 4 gennaio è nato il nostro bambino, una mamma, un papà e una grande amicizia. A me è sembrata una collaborazione utilissima quella tra le mie ostetriche e la mia doula, ciascuna con i propri ruoli ben definiti per nulla confusi nè sovrapposti.

    1. …..solo una domanda,come mai le doule esistono abbondanti solo dove c è un “mercato”?Come mai nel Sud Italia dove ci sono carenze assistenziali profonde non esistono o quasi?
      Grazie!!!!

  24. Ciao Alessandra, quoto Claudia..prova a prendere contatti con le doule della tua zona, loro cercano sicuramente collaborazioni con le ostetriche, parla con i ginecologi e i pediatri..vedrai che troverai modo di svolgere la tua professione! Monia, attualmente la maggiore richiesta è stata al nord e come ben sai è la richiesta che genera l’offerta, ma ci sono doule in sud Italia..io stessa ho regalato una doula ad un’amica Siciliana e le è stato di grande aiuto!

  25. Mi chiamo Chiara e sono la presidente di un’associazione di doule che opera prevalentemente in Veneto ( http://www.13doule.it) . Lavoriamo da anni in rete con l’ospedale e una farmacia amica dell’allattamento materno per promuovere (anche) una cultura più rispettosa della diade mamma-bambino. Recentemente abbiamo organizzato a Bassano del Grappa un convegno con Debra Pascali-Bonaro , trainer del DONA International cioè le doule americane e come ospite abbiamo avuto Verena Schmid, ostetrica e fondatrice della Scuola Elementale di Arte Ostetrica. Si, avete letto bene. Un’ostetrice ( e che ostetrica !!! ) a un convegno di doule … Verena ha invitato tutti gli operatori che ruotano intorno alla nascita ( ostetriche, pediatri, ginecologi e doule) a confrontarsi e il suo intervento verrà pubblicato sulla rivista D&D.
    vi invito a leggere questo articolo http://summaries.cochrane.org/CD003766/continuous-support-for-women-during-childbirth
    e questa riflessione
    http://evidencebasedbirth.com/category/cochrane-review/
    la forza della doula sta nel suo NON essere una figura sanitaria.
    e poi scusate, se anche le ostetriche tengono la mano alla mamma, che problema c’è se anche un’altra persona le tiene l’altra mano? l’empatia, l’ascolto e il sostegno non sono mai abbastanza, mica bisogna litigare per dispensarlo!
    sarebbe come se mamma e papà litigassero perchè se uno dei due ha dato un bacio alla creatura allora l’altro non potesse farlo. l’amore non è mai abbastanza!
    le doule danno sostegno emotivo perchè non sono sanitari e questa è la loro forza.
    se i sanitari ritornano a dare anche sostegno emotivo ed empatia saremo felici di ricevere le loro cure.

  26. Come mi piacerebbe che intervenisse un’ostetrica che ha lavorato con una doula!
    Le mamme non sono prede, sono persone da onorare e aiutare in un momento speciale della loro vita. Sono donne perfettamente in grado di scegliere se e da chi farsi accudire, che per qualunque ragione possono preferire parlare con una doula piuttosto che con un’amica, farsi rifare il letto dalla doula piuttosto che dalla suocera, rilassarsi e ridere a casa propria piuttosto che frequentare un corso di yoga in gravidanza.
    Le donne provano e scelgono ciò che in quel momento fa per loro.
    Il lavoro delle doule è estremamente semplice ed umile ma questo non significa che non sia fatto con professionalità, perchè STARE a fianco richiede preparazione e autoconsapevolezza.
    L’Essere è il centro della nostra preparazione, e l’essere è il centro di tutti i nostri lavori. Non dobbiamo avere paura le une delle altre.
    Saranno le donne a scegliere in base a quello che trovano nel loro territorio, a quello di cui sentono di aver bisogno in quel preciso momento.
    Alle Ostetriche un invito di non farsi bloccare dalla paura, ma offrirsi in libertà alle donne, come personale sanitario e come donne a tutto tondo. C’è molto bisogno di donne che aiutino le donne!

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