Sul fatto che fare il genitore sia il mestiere più difficile del mondo sono d’accordo in molti. Ed è altrettanto vero che le forme di sostegno, a livello istituzionale, non mancano. A provarci è stata dal 2009 la Regione Emilia-Romagna, con la campagna di sensibilizzazione GenitoriPiù. Un progetto nato in realtà in Veneto, dove lo scopo era stato inizialmente quello di informare mamme e papà sulla non obbligatorietà delle vaccinazioni, che tra Venezia e Padova è una realtà, da noi non ancora presente. Allargare l’opera di informazione è stato il passo successivo, che altre Regioni hanno poi intrapreso. Da Bologna la responsabile Paola Dalla Casa, ora in pensione dopo essere stata primario del reparto di Pediatria all’ospedale di Forlì, fa il punto sulle sette azioni della campagna, a oltre tre anni dal loro lancio. E lo fa con la missione di sempre in testa: “Rendere i genitori consapevoli degli atteggiamenti giusti da mettere in campo per migliorare la salute dei loro figli”. Ottica di prevenzione, dunque. Con effetti di lungo termine sui costi sociali.

LE SETTE AZIONI E IL LAVORO ANCORA DA FARE Ad informare le famiglie sui comportamenti migliori sono i diversi addetti ai lavori che ruotano intorno ai bambini: ostetriche, pediatri, operatori dei Centri per le famiglie e dei Punti nascita. Personale che la Regione ha in questi anni provveduto a informare ad hoc: “Peccato che, a causa dei cambiamenti governativi, sia venuta a mancare una campagna a livello nazionale, che sul locale noi avremmo dovuto solo rinforzare. Questa è stata senz’altro una carenza importante, che in parte non ha dato risalto all’enorme lavoro che abbiamo fatto per preparare chi lavora nella sanità e nel sociale”. Qualche risultato, in ogni caso, lo si è ottenuto. A partire da una delle azioni più importanti, quella sulla prevenzione della morte in culla (la S.i.d.s.) attraverso la posizione supina del bambino: “Ammetto che molti genitori hanno recepito questa informazione e i nostri monitoraggi triennali ci dicono che stiamo migliorando”. Un altro punto sul quale il lavoro è capillare è la lettura ad alta voce ai bimbi piccoli. Nati per Leggere, che sul territorio è molto diffuso, sta coinvolgendo moltissime famiglie. Anche se i risultati si vedranno solo tra molto tempo. Anche sul fronte vaccinazioni la copertura è buona. Così come la lotta al fumo durante e dopo la gravidanza, anche in virtù di alcune campagne nazionali, sta sensibilizzando parecchio la popolazione. Idem per la diffusione dell’utilizzo di acido folico nella fase del pre-concepimento e dei primi tre mesi di gravidanza. Le azioni più difficile da portare avanti sono quelle della promozione dell’allattamento al seno e del trasporto in sicurezza dei bambini in auto. Sul primo Paola Dalla Casa non ha dubbi: “Spesso le mamme vogliono allattare. Ma non riescono a farlo, anche per via della crisi che in molti casi subentra dopo il parto. Dobbiamo capire come fare a sostenere questa scelta”. L’altro obiettivo, la sicurezza in auto, è un altro tasto dolente: “Il problema non è solo culturale ma anche economico. Per i ceti bassi, per esempio, un seggiolino può essere troppo caro. Bisogna capire come fornirne a basso prezzo”. 

I DESTINATARI? TUTTI Da qui si intende quanto sia ampio il raggio dei destinatari di GenitoriPiù: “La campagna è rivolta a tutti, tanto è vero che abbiamo realizzato un opuscolo in undici lingue. E anche chi non sa leggere, potrà ricevere le informazioni”.