Si chiama “Residence dei babbi” e non dei papà, per un omaggio alla tradizione romagnola. Di esperienze simili, in giro per l’Italia, se ne contano ben poche. E’ stata inaugurata oggi in via Graff 14, a Rimini, un’esperienza sociale singolare: otto alloggi di proprietà dell’Asp Casa Valloni che

Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini

ospiteranno padri separati in difficoltà economica. E’ Gloria Lisa, vicesindaco e assessore alle Politiche per la famiglia, a raccontare il progetto.
Assessore, da quale esigenza è nata questa sperimentazione?
“Da una lettura dei bisogni del territorio. In un momento nel quale le separazioni sono in aumento, ci siamo interrogati sul fatto che spesso i giudici lasciano le casa di proprietà alla madre e i padri, anche se hanno uno stipendio, dovendo provvedere a pagare l’assegno di mantenimento per 3/400 euro a figlio e un altro alloggio, si trovano in difficoltà. Per chi non ha la possibilità di tornare dalla propria famiglia di origine, il problema si fa serio”.
Quanto pagheranno i babbi nel residence?
“Per 18 mesi pagheranno 150 euro al mese, grazie ad un contributo del Comune di Rimini di 120mila euro distribuiti su quattro anni.  Poi dovranno lasciare l’alloggio a qualcun altro. Abbiamo calcolato che in quell’anno e mezzo di tempo riescono a risparmiare quel tanto che basta a toglierli dalla marginalità”.
Quali requisiti richiedete ai padri che fanno richiesta?
“Un contratto di lavoro e il mantenimento dei figli. Per ora abbiamo tre persone che entreranno. Speriamo se ne facciano avanti altre, questa è un’opportunità, anche perché gli alloggi sono belli, accoglienti. Nulla a che vedere con il degrado”.
Avete intenzione di investire ancora su questo versante?
“Per il momento ci piacerebbe arredare gli spazi comuni del residence, sia quelli interni, sia quelli esterni. Sono spazi che tutti i padri separati, anche quelli che non vivono negli alloggi, potranno utilizzare. Spesso capita che i padri che vivono fuori Rimini, quando incontrano i figli non hanno altra scelta che rifugiarsi in un centro commerciale. E lì i figli, che in quelle situazioni fragili hanno il potere sui genitori, sono bombardati da migliaia di stimoli. Per il padre in difficoltà economica può risultare frustrante non poter accontentare il figlio. Meglio il giardino del residence”.