Come si fa a gestire le gelosie dei propri figli quando arriva un fratellino o una sorellina? Come si costruiscono i nuovi equilibri? Qualche risposta cercherà di darla Silvia Ceccoli domani sera alle 21 al centro per le famiglie di San Marino, dove è in programma il quinto dei sette incontri dedicati ai genitori e alle loro più frequenti domande.
Qual’è la reazione più comuni dei figli, quando in caso entra un neonato?
“La reazione più frequente è la paura di perdere il possesso della madre e le sue attenzioni privilegiate, che può portare il figlio maggiore a sviluppare gelosia nei confronti del piccolo, soprattutto se fino a quel momento è stato figlio unico. I timori e le gelosie possono innescare una serie di comportamenti regressivi: si posso fare più frequenti i risvegli notturni, il bambino può tornare a chiedere il ciuccio o il pannolino, può succedere anche che faccia la pipì a letto. In ogni caso non bisogna mai dimenticare che, tra fratelli, è sempre più forte l’amore della gelosia”.
I genitori sono attenti a queste reazioni?
“Sì, ma non sempre le collegano al grosso cambiamento familiare avvenuto. In altri casi potrebbero intuire la relazione tra la nascita del fratellino e le reazioni del grande e persino avvertire sensi di colpa per non poter più rivolgere un’attenzione privilegiata al figlio maggiore. I sensi di colpa non dovrebbero mai essere ascoltati e può aiutare pensare che un fratellino è sempre una grande occasione di crescita e di condivisione per i bimbi”.
Ci sono delle regole da seguire?
“No, non esistono ricette né soluzioni uguali per tutti e pronte per essere applicate. Nell’alimentazione, per esempio, è possibile che, se la differenza di età è molto ridotta e il più grande ha iniziato da pochi mesi lo svezzamento, voglia tornare ad essere allattato come il fratellino neonato. Non bisogna stupirsene o mortificarlo, ma tentare di valorizzare il fatto che lui può mangiare cose più varie e buone, come fanno mamma e papà. In questo modo sentirà il suo essere grande non tanto o solo come una responsabilità, ma come una condizione in cui poter fare e sperimentare molte più cose”.
L’età del bambino più grande incide sulla sua capacità di reagire bene alla nascita del fratellino?
“In parte sì. Se la differenza d’età tra i fratelli non supera i 30 mesi è più raro che si verifichino gelosie, anche se il bambino più grande potrebbe mettere in atto i comportamenti regressivi di cui si accennava prima, legati al percepire i cambiamenti e al vedere la madre impegnata con un altro bimbo e sviluppare il timore di perdere il suo amore. Se la differenza d’età è maggiore, il grande è più in grado di rendersi conto, anche sul piano cognitivo, del cambiamento e potrebbe manifestare maggiori reazioni di gelosia. E’ importante sottolineare che la gelosia, in ogni caso, è proporzionalmente legata alla capacità dei genitori di gestire la nuova situazione“.
C’è la tendenza a responsabilizzare troppo i più grandi?
“Può capitare. Spesso sono le questioni pratiche e organizzative che possono portare i genitori a chiedere al figlio maggiore di responsabilizzarsi più in fretta per riuscire a trovare con più facilità nuovi equilibri e una nuova organizzazione familiare, soprattutto se il figlio più grande non ha più di tre-quattro anni. Se, però, i genitori sono attenti ai comportamenti del grande possono imparare a leggerli come segnali e messaggi di un tentativo di eccessiva responsabilizzazione e regolare il proprio atteggiamento di conseguenza“.
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