La più piccola è stata Ottavia, quattro anni e mezzo. La più grande una socia di Fidapa, 70 e passa. Anche Ravenna aderirà il 14 febbraio alla sollevazione internazionale One Billion Rising (www.onebillionrising.org) che attraverso la danza vuole manifestare contro la violenza sulle donne. L’idea è venuta Diva Ponti e Antonella Bufano della Casa delle Donne e di Femminile Maschile Plurale. Entrambe hanno incontrato l’immediato entusiasmo di diversi soggetti e associazioni, prima tra tutte Libere Donne. Elena Casadei, insegnante di danza contemporanea, ha messo a disposizione la palestra La Torre, dove lavora, e le sue ore del giovedì sera (dalle 20 alle 21,30). Al primo incontro, giovedì scorso, sono andate una cinquantina di persone, che hanno ballato unite da un gesto comune: il braccio alzato e il dito verso il cielo in segno di sollevazione. Un dito che poi scende come a dire “anche tu sei con me”.
Diva, dopo il primo incontro, come si sta sviluppando il progetto?
“Questa sera alle 20,30, alla Casa delle Donne di via Maggiore 120, ci sarà una riunione del comitato organizzativo. Chiunque potrà partecipare. Nel frattempo stiamo prendendo contatti con le scuole superiori, per coinvolgere gli studenti intorno all’iniziativa”.
Come intendete far sentire la voce di Ravenna?
“Il giorno di San Valentino, intorno alle 12, terremo un flash mob con i ragazzi e le ragazze delle scuole, probabilmente in piazza Garibaldi. Alle 16,30 organizzeremo un altro evento in piazza del Popolo, aperto alla cittadinanza. Vorremmo spostarci anche all’Ipercoop, verso le 18”.
Ballerete solo?
“No, abbiamo previsto anche una parte teatrale. Alcune attrici amatoriali reciteranno due monologhi di Eve Ensler. Il primo è tradotto in italiano, si intitola ‘Io sono stanca’. Il secondo è stato scritto di recente ed è dedicato alle donne del Kerala”.
Quando sono previsti i prossimi incontri di preparazione?
“Alla Torre, sempre di giovedì, il 24 e il 31 gennaio, poi il 7 febbraio”.
Come pensa che possa influire una sollevazione del genere sull’opinione pubblica e sui comportamenti?
“Ho partecipato a tantissime manifestazioni e sono dell’idea che la danza come segno di una presenza fisica trasmetta un segnale di speranza. Un milione di donne e bambine nel mondo oggi sono violate. Altrettante donne vogliono dire che no, non ci stiamo”.