Educatori docimiliari del Comune di Rimini sul piede di guerra. Il motivo è l’intenzione annunciata in Consiglio comunale dall’assessore ai Servizi educativi Gloria Lisi di appaltare ai privati, a partire dal prossimo anno, il sostegno ai bambini con bisogni speciali inseriti nei nidi comunali pubblici. Il privato, secondo l’assessore, offrirebbe maggiore qualità.
“Questa personale opinione dell’Assessore è grave perché mette di fatto in dubbio la professionalità delle educatrici del Comune e di quelle dell’Asp Valloni, comunque a gestione pubblica, che lavorano presso i servizi per l’infanzia del Comune – rimarca un gruppo di educatrici -, vogliamo ricordare che le educatrici e le insegnanti del Comune di Rimini sono selezionate ed assunte in base a concorso pubblico e a graduatoria pubblica, quindi sottoposte a prove e valutazioni sulla loro professionalità. E continuamente valutate da un severo sistema di
Controllo della Qualità di cui i Servizi Educativi si fanno vanto”.
Le educatrici ricordano che “la formazione sull’integrazione dei bambini con handicap è continua ed ha richiesto negli anni l’investimento di denaro pubblico per redarre strategie e documenti in grado di sostenere tali processi
educativi, e per rendere sempre più forte ed efficace il raccordo con altre istituzioni che sul territorio hanno in carico i bambini con handicap”.
Le educatrici comunali si chiedono “in base invece a quali prove, esami, test o altro Gloria Lisi ha ufficialmente verificato, con criteri tecnici e rendicontabili, trasparenti per tutta la cittadinanza, la superiorità professionale e
la migliore azione educativa dei privati nel lavoro con bambini in generale ed in particolare con quelli in situazione di handicap? Come garantirebbero i privati tale condizione? E l’Ente Pubblico come potrebbe controllare che coloro cui è affidato l’appalto selezionino personale qualificato?”.
La scelta dell’assessore sarebbe, a loro dire, grave “non solo per le difficoltà di gestione e coordinamento, ma soprattutto perché in questo modo verrebbe a mancare una parte importante di esperienza e di crescita educativa e professionale, per bambini ed adulti”.
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