Passeggini, body, scalda biberon, tutine? Tutto quello che era dei vostri bambini e che oggi non vi serve più, potete barattarlo. Il prossimo fine settimana CittA@ttiva organizza la Fiera dei kids. Sabato dalle 15 alle 17, nella sede di via Carducci 14 potete consegnare gli oggetti di cui volete sbarazzarvi e in cambio, per ogni pezzo, riceverete un gettone che potrete “spendere” domenica dalle 14,30 alle 18,30. Dietro l’organizzazione c’è l’idea di Stefania Pelloni, coordinatrice del servizio CittA@ttiva.
Come mai una fiera tematica?
“Per due anni consecutivi, una volta all’anno, abbiamo organizzato una Fiera del baratto e del riuso generica, nei giardini Speyer. C’erano circa otto bancarelle. Abbiamo coinvolto anche le scuole, dando i gettoni ai bambini che si impegnavano a raccogliere materiale. Poi siamo riusciti ad aprire una sede fissa in zona Darsena, insieme a Ravenna Transition. E’ nato anche un gruppo su Facebook, ‘Ravenna Baratto’. E così abbiamo pensato di tenere delle fiere una volta al mese, più specifiche. Le prossime saranno il primo aprile, il 5 maggio e il 2 giugno”.
Come funziona la vostra tipologia di scambio?
“Ogni oggetto consegnato vale un gettone con il quale portarsi a casa un altro oggetto. Non importa il valore. Una Ferrari è come un biberon. Non deve circolare denaro, non va fatta pagare una royalty d’ingresso. Il nostro è puro baratto, equo e democratico”.
Ritirate solo oggetti in buono stato?
“No, anche in cattivo stato. Al baratto associamo l’idea del riuso. Domenica pomeriggio terremo dei laboratori di riuso creativo dedicati ai bambini. Un maglione vecchio può diventare una sciarpa, questo è il valore che deve passare”.
Chi sono gli utenti delle vostre fiere?
“All’inizio erano soprattutto persone in difficoltà, emarginate. Oggi vediamo anche la signora in pelliccia, lo studente. Nell’ultima fiera tematica, dedicata ai libri, sono usciti più di 800 pezzi. Il livello di partecipazione è davvero altissimo”.
Ci sarebbe bisogno di ampliarle, secondo voi, queste iniziative?
“Assolutamente sì. Siamo alla ricerca di uno spazio capiente, come un magazzino o un edificio, in comodato d’uso gratuito, per sviluppare altri progetti di riuso”
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