E’ praticamente impossibile rimanere zitti quando i nani sono in campo e volano calcioni e gomitate.
Lo vedo io con mio nipote, cestista in erba, e le litanie di volgarità che sciorino dagli spalti, ribadite da pareti che amplificano il mio malessere rendendomi fattore di disturbo da tso ieri.
Mi sta venendo in aiuto un manuale che sto studiando con interesse, Metodo Giovani 2, realizzato da Davide Cicognani, Ivan Zauli e Moreno Orlandi, tre istruttori della scuola calcio dell’A.C. Cesena che hanno preso il metodo d’allenamento di Coerver, la bibbia olandese del coaching, aggiornandolo e inserendo una fase di coordinazione piuttosto innovativa ed efficace, dedicando poi un’intera sezione alla psicologia della parti in causa durante il momento atletico dei piccoli. Tra cui, appunto, i genitori. Ne esce un semplice ma azzeccato decalogo di comportamento da tenere sempre a mente nel momento in cui si decide di investire una mattinata intera a bordocampo. Tra parentesi ci sono le versioni che mi sento di proporre a voi mamme che proprio non gliela fate…
1. Incita (“… possibilmente senza dare calci a quello seduto sotto di te”)
2. Controlla le tue emozioni (“… quindi stai a casa”)
3. Ringrazia i tecnici, arbitri e altri volontari (“… che per 90′ ti hanno sopportato senza mandarti a quel paese”)
4. Non dare istruzioni a tuo figlio durante la gara (“… che tanto di calcio non capisci niente”)
5. Mostra interesse, entusiasmo e supporto per tuo figlio (“… preparandogli da mangiare dopo la partita, anche in caso di sconfitta”)
6. Non dare consigli al tecnico su come dovrebbe fare il tecnico (“… potrebbe darti consigli su come fare la madre. e potrebbe aver ragione”)
7. Rimani nell’area degli spettatori durante la competizione (“… c’è abbastanza umanità da stressare anche lì: accontentati”)
8. Non bere alcolici durante la gara e non andare alla gara se hai bevuto troppo (“… potresti avere un alibi per certe castronerie dette”)
9. Renditi disponibile ad aiutare quando richiesto dai tecnici o dal direttore di gara (“… valgono anche gli sguardi supplicanti”)
10. Non fare commenti sprezzanti e diffamanti nei confronti del tecnico, degli altri genitori, dell’arbitro e dell’altra squadra o della tua (“… di nuovo ti invitiamo a startene a casa, se proprio… “)
Non sempre ci riusciamo. Ma qualche volta si compie il miracolo e dimostriamo di aver capito tutto. Proviamoci, insomma: se non altro, per i nostri piccoli fenomeni in erba.