Entro l’estate epidurale anche a Imola. Il primario: “All’inizio solo per casi eccezionali”

Epidurale in arrivo all’ospedale di Imola. Entro l’estate, con qualche ritardo rispetto agli annunci iniziali, anche al reparto di Ostetricia diretto da Stefano Zucchini il parto in analgesia sarà realtà. Ma non per tutte, per lo meno nella fase di avvio.
Dottore, chi potrà accedere al parto indolore gratuito?
“All’inizio sarà riservato ad alcuni casi particolari, per esempio le donne alle quali viene praticata l’induzione di parto e che quindi hanno contrazioni farmacologiche”.
Qual è l’ostacolo che impedisce di offrire l’epidurale a tutte le gestanti che la chiedono?
“Noi ginecologi siamo pronti. Il problema è che serve sempre un anestesista. In tempi di tagli non è facile averne uno a disposizione 24 ore su 24 per il nostro reparto”.
Eppure negli ospedali dove è istituzionalizzato, i numeri di chi lo vuole sono in aumento…
“Io vengo dal Maggiore dove il parto in analgesia è gratis per tutte. E’ vero che la stragrande maggioranza delle donne fa il colloquio che consente loro di poter chiedere l’epidurale al momento del parto. Ma la percentuale di chi lo sceglie veramente è bassa, stiamo parlando del 20%”.
Sui cesarei, invece, a che punto siete? Tutti i reparti di Ostetricia bene o male stanno seguendo la via della riduzione…
“Anche noi. Lo scorso anno abbiamo registrato un calo importante: dal 34 al 28%. Sarà difficile, quest’anno, ripetere una performance così”.
Quali azioni mettete in campo per favorire il parto naturale?
“Innanzitutto siamo più attenti alle indicazioni sulla salute della donna. Fino a qualche anno se una donna era miope si diceva che non potesse partorire naturalmente: sciocchezze. Idem per chi soffre di lordosi. Contano anche una maggiore metodologia nell’eseguire le induzioni e il rivolgimento dei bambini podalici, che avviene grazie alla moxa e alle manovre esterne. La percentuale di successo è del 70-80%”.
Ci sono tipologie di donne per le quali è più facile che il bambino si giri a testa in giù?
“Esistono fattori predisponenti, come la magrezza o il fatto di avere avuto altri figli in precedenza”.
Alle donne quale tipo di parto offrite?
“Nelle nostre tre sale parto abbiamo una vasca idromassaggio, una vasca tradizionale riservata al solo travaglio e anche la doccia. Non solo: abbiamo seggioline per il parto accovacciato, materassini per chi preferisce stare per terra. Le attrezzature non mancano. Senza contare che travaglio e parto avvengono nella stessa stanza”.
A Imola si possono fare anche gli esami pre-natali?
“Le donne seguite dal consultorio possono eseguire da noi il test combinato, che unisce bi-test e translucenza nucale e consente così di calcolare il rischio di patologie cromosomiche. Anche l’amniocentesi e la villocentesi sono due servizi della nostra diagnostica pre-natale. Per l’amnio vengono soprattutto donne del territorio, per la villo abbiamo una mobilità esterna molto alta: il 60% delle pazienti arriva da fuori Imola”.

Stefano Zucchini, primario di Ostetricia a Imola

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