Lo scienziato Adam Franssen conferma quello che in Svezia hanno capito già da un pezzo, al punto da considerare l’essere mamma un titolo preferenziale per la scelta delle persone da assumere nelle aziende. Ebbene, secondo il biologo americano, che da anni lavora per approfondire le conseguenze che la maternità ha sul cervello delle donne, le mamme hanno una marcia in più, sviluppano, cioè, di più la loro intelligenza: hanno una memoria di ferro, sono molto più capaci a risolvere i problemi e ad affrontare lo stress. 

Frannssen ha trovato conferme anche studiando l’atteggiamento dei topi mamma. Il risultato di una delle ultime ricerche è stato pubblicato sulla rivista Brain research dove documenta come dopo il danno cerebrale traumatico le femmine mamme guariscano prima delle non mamme. Il motivo sarebbe da ricercare nei cambiamenti che avvengono all’interno del cervello della femmina nel corso della gravidanza e dopo la nascita dei cuccioli.

Secondo lo scienziato, il paragone azzeccato è quello tra una donna incinta e un’auto che scalda i motori: “Nella fase in cui scalda i motori – spiega il biologo sul sito smithsonianmag.com – l’auto da corsa si prepara alla gara. Molti indizi ci dicono che questo è proprio quello che accade nel cervello della madre durante il periodo della gravidanza”. Ci si troverebbe di fronte a dei veri e propri cambiamenti nei neuroni che diventerebbero più grandi, si ramificherebbero di più, aumentando le possibilità di comunicazione tra un neurone e l’altro.

E il ruolo del padre? Se tra i topi è praticamente assente, tra gli essere umani ha un ruolo in continua crescita. Anche se, come ha dimostrato un’altra recente ricerca, c’è da rassegnarsi alla natura: gli uomini non hanno il cervello formattato per allertarsi al pinto notturno del bambino.