Il neonato che si alimenta con latte materno all’età di sei anni ha migliori performance intellettuali, di scrittura e di lettura. A citare le ultime ricerche in materia è stato ieri, in piazza San Francesco a Ravenna durante l’evento “Il latte della mamma non si scorda mai”, Giancarlo Biasini, già primario della Pediatria del Bufalini di Cesena e promotore del progetto nazionale “Nati per Leggere”.

Il legame tra sviluppo cognitivo e nutrizione al seno è dovuto alla speciale relazione che si crea durante l’atto dell’allattamento, per le parole dette dalla madre in quel momento e per l’affetto che trasmette al suo bambino; anche le parole infatti nutrono, il tempo dedicato all’allattamento è dunque da considerarsi arricchente sia per la madre che per il bambino. Come diceva Don Milani “le parole sono quelle che ti faranno vivere meglio”.

Nives Benati del Coordinamento nazionale Nati per Leggere ha spiegato che le parole dei libri sono senza dubbio le migliori da fare ascoltare ai bambini, in quanto “parole giuste”. La voce della mamma riveste un ruolo fondamentale perché è altamente riconoscibile, quindi le parole da lei utilizzate sono fondamentali. La relazione mamma-bambino avviene anche attraverso la lettura, con la quale si instaura un vero e proprio processo di comunicazione. Anche attraverso la lettura di un libro una madre trasmette amore, “uno degli slogan che ci piace usare è ‘il bambino amerà i libri perché ama te'”.

Benati ha raccontato che ci sono diverse tipologie di libri indicati per ogni  specifica fase evolutiva. Il primo libro può essere introdotto a partire dai 6 mesi, naturalmente deve necessariamente trattarsi di un libro molto semplice per iniziare a familiarizzare con questo oggetto e fare esperienza. Il genitore è il primo mediatore: attraverso la lettura di un libro media la sua comunicazione con il proprio bambino. A 9 mesi il bambino acquisirà l’abilità pensile e saprà sfogliare, ma il libri devono necessariamente essere adatti alla manipolazione del bambino, consentirgli di esplorarlo con tutti i sensi, anche con la bocca.
In questo periodo occorrono immagini particolari, con rappresentazioni grafiche e non illustrazioni perché il bambino non ha la capacità di decodificare l’immagine avendo naturalmente una poca esperienza della realtà. Verso i 18 mesi il bambino ha ormai una grande abilità nello sfogliare e ai 2 anni si inseriscono le prime protostorie, maggiore rappresentazioni del mondo esterno, sequenze narrative con presenza però dello stesso protagonista in ogni pagina; il linguaggio deve essere ritmico e poetico e va molto bene a questa età la rima per la loro sonorità e musicalità.

Con il passare degli anni si può pensare di inserire via via storie sempre più complesse e anche le immagini possono dare spazio a illustrazioni più elaborate; queste ultime sono fondamentali perché un bambino spesso riprende il libro dopo il racconto per sfogliarlo, con un libro ben illustrato avrà la capacità di ripercorrere la storia. E poi si arriverà ai libri formativi e scientifici. Ma è sempre necessario sapere che non tutti i libri sono uguali, è necessario scegliere libri di qualità. I libri che proponiamo con Nati per Leggere sono frutto di una selezione bibliografica molto attenta che si basa su tantissimi elementi ed è necessario fare attenzione anche al panorama editoriale presente. Non tutto funziona allo stesso modo. La cosa da tenere davvero in mente è che i libri sono per tutti i bambini, anche per quelli che hanno a disposizione meno elementi culturali o disabilità particolari; è proprio a loro che Nati per Leggere dedica la maggiore attenzione. Ci sono libri ad esempio che trasformano le parole in simboli e che sono particolarmente adatti per i bambini autistici, o ancora libri per genitori ciechi. Tutti testi che si possono trovare facilmente nelle biblioteche che aderiscono al progetto Nati per Leggere.