Chi allatta e chi no. Tutte le donne, a prescindere dalla scelta rispetto all’allattamento al seno, vanno sostenute. Questo il messaggio che Simonetta Ferretti, direttore dell’Unità operativa Consultori familiari dell’Ausl di Ravenna, lancerà sabato 8 giugno alle 12,15 in piazza San Francesco. Insieme all’assessore comunale alle Pari Opportunità Rosa Giovanna Piaia, la responsabile dei consultori parlerà di “Allattamento: come partecipa la comunità”. L’incontro è nell’ambito dell’iniziativa “Il latte della mamma non si scorda mai” che vedrà anche la presenza di Romagnamamma.it.

Allattamento al seno: serve un consiglio?

I corsi di preparazione alla nascita come trattano il tema dell’allattamento?
“Con grande rilevanza, cercando di rendere le donne consapevoli di quanto sia naturale farlo. Non lo si dice mai abbastanza, crediamo non sia sufficientemente consolidato e acquisito, come messaggio”.
Perché l’allattamento al seno scatena spesso paure?
“Per molti motivi. Allattare significa dover coniugare diverse questioni: il timore estetico di non avere più un seno come prima, l’organizzazione rispetto al ritorno al lavoro, la preoccupazione di non essere all’altezza, di non essere capaci”.
Gli operatori che cosa possono fare?
“Fare in modo che la donna arrivi al parto consapevole, informata. Anche se non allatterà al seno, l’importante è che le siano state create le condizioni per una decisione matura”.
Quando si parla di allattamento ci si concentra molto sul fatto nutrizionale: basta?
“No, l’allattamento al seno non è solo un metodo per alimentare il bambino, è anche un nutrimento affettivo, relazionale. Ciò non significa che chi usa l’artificiale non sia in grado di instaurare una buona relazione con il proprio figlio, tutt’altro. Se l’allattamento al seno non è sostenuto da una convinzione e da un desiderio della mamma, è possibile che non aiuti a rinsaldare il legame tra la donna e il neonato”.