Lo sport come scuola di vita, certo. Ma che cosa succede se mettiamo i nostri figli nelle mani sbagliate? Se i primi a dover imparare ancora certi valori sono proprio mamma e papà? A ricordarcelo è Luca Montaguti, presidente della Pantani corse, la squadra romagnola di ciclismo per Giovanissimi (6-12 anni) che fa capo alla fondazione intitolata al Pirata di Cesenatico. Montaguti ha un fratello (Matteo) tra i professionisti e quindi sa bene cosa sia lo sport che conta – a partire dal Giro d’Italia – e quanti sacrifici servano per arrivare in alto. Ma allo stesso tempo non dimentica che i ragazzini di cui ha la responsabilità pedalano essenzialmente per divertirsi.
Aspetto che però sfugge a diversi altri nell’ambiente dei baby ciclisti. La scorsa settimana, al meeting nazionale per Giovanissimi di Andalo, Luca ha potuto osservare “come si comportano gli altri direttori sportivi e genitori, cosa che mi fa capire come non siamo e come non vorremmo diventare noi della Pantani Corse – spiega Montaguti -. Ds che danno il buon esempio accompagnando i bambini in bici senza casco, genitori che dalle 6 di mattina catechizzano i figli su come comportarsi in corsa e un mucchio di bambini che girano per strada da soli senza rispettare alcuna regola del codice stradale”. Insomma l’agonismo, specie quello degli adulti, era arrivato a limiti intollerabili: la vittoria ad ogni costo a 8 anni! E’ questo il primo vero ‘doping’ di ogni sport.
I piccoli ciclisti della Pantani invece si sono rilassati con piscina, gare di kart e altri giochi adatti alla loro età e alla loro spensieratezza. Poi, quando è stato il momento, sono pure riusciti a conquistare un titolo italiano, il primo della storia della Pantani Corse. A vincerlo è stato il forlivese Francesco Mordenti nella categoria G5. Montaguti ha confessato che al momento della premiazione gli tremavano le gambe ma il fine settimana sarebbe stato memorabile comunque: “Meeting vorrebbe dire incontro – conclude il dirigente della Pantani – e opportunità di condividere le stesse passioni, non fare le gare padre-figlio per designare un vincitore”. Mamma, papà: rilassatevi, contate fino a dieci e lasciate fare sport con serenità ai vostri bambini. Altrimenti i vostri piccoli campioni un giorno rischiano di trasformarsi in grandi … incompiuti!
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta