“Torni a casa, c’è tempo”: mandata via dall’ospedale due volte, mamma partorisce in auto

Due volte in ospedale con le contrazioni e la sensazione che la sua bambina stesse per nascere. E per due volte si è sentita rispondere che no, quello non era ancora il momento giusto per partorire, la signora poteva tranquillamente aspettare a casa. Magari nel frattempo farsi un bagno caldo.

La donna, alla seconda gravidanza, ha percorso così la strada da casa sua all’ospedale  dove la terza volta è arrivata con il neonato in braccio, partorito nell’auto durante il tragitto. Un episodio che l’ha lasciata scossa, sotto choc e dal finale fortuito, come hanno raccontato lei stessa e il marito, è andato tutto bene ma poteva anche andare diversamente.

Tutto inizia all’alba quando la mamma si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Buzzi di Milano con le doglie. I controlli e la visita di routine per poi essere rimandata a casa. E’ metà mattina, le doglie una volta a casa ricominciano a galoppare. Lei, che ci è già passata, sente che il momento si avvicina e torna ancora in ospedale, lo stesso dove per la seconda volta le ripetono che può fare ritorno a casa, il momento è lontano. La donna rientra. Siamo alle tre del pomeriggio. Alle quattro, però, le contrazioni si fanno parecchio più insistenti. A questo punto la corsa cambia rotta e punta l’ospedale più vicino, il San Paolo. Le contrazioni sono forti e anche la sensazione di dover spingere. Si aggrappa al sedile e alla maniglia, la piccola Greta nasce, mentre il papà spinge a tutto gas sull’acceleratore. La piccola resta sul petto della mamma fino all’arrivo all’ospedale dove medici e infermieri non credono ai loro occhi.

La donna, portata in sala parto, viene immediatamente assistita con la bambina che sta bene, come la mamma. Avrà molto da raccontare, Greta, del suo primo giorno di vita e di un modo di nascere del tutto inaspettato. I genitori vogliono sporgere denuncia contro il Buzzi convinti di non essere stati assistiti nel modo corretto.

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