Colpevole di bullismo: la mamma la punisce su Facebook ma la rete si ribella

All’inizio di gennaio Cara Schneider, una donna del North Carolina, ha pubblicato su Facebook la foto di sua figlia Hailey mentre regge un cartello di scuse – che lei stessa le ha fatto scrivere – per aver commesso atti di bullismo in rete. Hailey mette anche in vendita il suo iPod e darà il ricavato a un’associazione che si occupa di prevenire atti di bullismo. “Sono una ragazza intelligente – è scritto nel cartello –, ma ho preso decisioni sbagliate nei social network, sto vendendo il mio iPod e donerò i soldi alla Beat bullying nella speranza di cambiare il mio comportamento, oltre a sensibilizzare sul bullismo. Il bullismo è qualcosa di sbagliato”, che mantiene tra le sue mani insieme a suo riproduttore di musica.

Pochi secondi dopo, l’immagine ha cominciato a circolare per tutto il web e a ricevere da allora un numero impressionante di reazioni: 347 mila “like”, 39 mila condivisioni e oltre 21 mila commenti:  “Sbagliato, sbagliato, sbagliato! – dice una madre – Non esporrei mai mio figlio su Internet, dove sarà per sempre punito! Non posso credere che la gente difenda l’azione di questa donna. Ogni malato di mente  ora ha l’immagine da usare per la sua  fantasia malata!”. Ma non tutti rimproverano la mamma. Moltissimi la difendono sostenendo che la figlia deve essere consapevole del suo agire e affrontarne le conseguenze. Tra i commenti: “Brava la mamma per aver fermato  qualcosa che poteva peggiorare”. “Questo è un vero genitore”. Dopo aver mobilitato la rete negli Usa, la vicenda è rimbalzata anche in Europa: il quotidiano spagnolo El pais scrive riportando tra l’altro che a causa della violenza tra i ragazzi e i bambini negli Stati Uniti più di 90 mila persone ogni anno finiscono all’ospedale, anche se il numero di casi è diminuito del 10% negli ultimi dieci anni.

Tornando alla vicenda di Hailey, la risposta su Facebook di Cara Schneider non si è fatta attendere: “Mia figlia aveva già avuto in passato avuto altre punizioni per il suo comportamento, come svolgere lavori manuali, da giardiniera, ma non è servito a niente. Mi rifiuto di crescere figli che diventino inutili per la società. So che ognuno ha la propria opinione e la rispetto, spero anche che rispettiate la mia scelta di disciplinare i miei figli come credo sia corretto. Io sono sua madre. Ho tenuto la foto su Fb a lungo per vendere il suo iPod, non volevo che diventasse così diffusa. Non mi pento di nulla. Essere un genitore è difficile, ed è sempre facile giudicare, ma ricordate: voi guardate solo una foto, non conoscete la nostra storia”. Nessun’altra risposta dopo questa. Ma ancora oggi la fotografia continua a diffondersi sul web.

Fonte: Redattore Sociale

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Commenti:

  1. Intervengo poco sui social network in merito a temi così importanti, diciamo che uso la rete per diffondere il mio lavoro. dal mio profilo in merito a questo articolo ho scritto quanto segue:
    ” Quanto è difficile muoversi sui social network! Il messaggio si diffonde, si dilata, varca i confini del suo contenuto, ne accoglie e cresce altri, ne diminuisce, li cambia e come nel gioco del telefono senza fili la parola che parte non è la stessa quando giunge a destinazione. Non serve riflettere, bisogna lavorare al superamento di questo sistema comunicativo bellissimo e feroce, per crearne uno normale.”
    Andrea Ciresola

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