E se il cioccolato lo sposassimo con il formaggio di fossa? Oppure lo coniugassimo con il sale dolce di Cervia, l’olio di Brisighella, le ciliegie di Vignola? Qualcuno ci ha già pensato, in realtà. Sono Fabio e Manuele Gardini, due fratelli di Forlì che fin da bambini hanno respirato un’aria profumata di pane, biscotti, torte. Fino a dar voce alla loro passione innata per il cioccolato, aprendo nel 1987 quella che sarebbe poi diventata la cioccolateria artigianale Gardini. I cioccolatini della linea “Love chocolate” saranno in grande quantità nello stand di Romagna Mamma ad Happy Family, il primo e due marzo alla Fiera di Forlì, per allietare i palati di bambini e adulti. Assaggi dietro i quali ci sono ore ed ore di ricerche, prove, tentativi, come ci racconta Fabio Gardini.
Lei e suo fratello avete iniziato con un piccolo laboratorio-negozio in centro a Forlì: come avete fatto a crescere in un mercato così concorrenziale come quello del cioccolato?
“Siamo cresciuti grazie ad un grande desiderio di sperimentare e di imparare. Ma soprattutto grazie ad una scelta sempre molto accurata delle materie prime e ad una selezione precisa delle varietà di cioccolato da lavorare e combinare tra loro. Al momento ne stiamo utilizzando dodici tipi. Solo così il nostro prodotto finale ha un gusto particolare ed unico, un gusto alla Gardini”.
Avete anche investito sul legame con il territorio e la tradizione alimentare dell’Emilia-Romagna. In che modo?
“Per distinguerci sul mercato abbiamo pensato di non proporre solo la classica tavoletta al latte o fondente. Abbiamo invece individuato alcuni prodotti tipici che potessero andare d’accordo con il cioccolato: così sono nate alcune particolarità, dalla tavoletta ripiena alla crema di Sangiovese, passando alla pralina con il formaggio di Fossa, fino al cioccolatino all’aceto balsamico di Modena. Una linea che abbiamo chiamato ‘Sapori di Romagna’ e per la quale siamo conosciuti anche fuori dai confini regionali”.
Quanto bisogna essere golosi per fare i cioccolatieri?
“Esageratamente. Quando le scolaresche vengono in visita ai nostri laboratori, spieghiamo ai ragazzi i vantaggi nutrizionali del cioccolato, soprattutto la presenza dei flavonoidi che fanno bene al cuore. Ma precisiamo che la quantità giornaliera ideale da assumere è di trenta grammi. Noi, invece, ne mangiamo almeno un etto. Predichiamo bene ma razzoliamo male: del cioccolato non riusciamo a stancarci”.
Con quel gusto meraviglioso in bocca, a quali nuovi progetti state lavorando ultimamente?
“Da un anno e mezzo stiamo preparando una grande novità per il nostro showroom: i clienti, a partire dai primi di marzo, grazie ad una visualizzazione grafica potranno non solo vedere le origini delle varietà di cioccolato che lavoriamo ma creare un proprio cioccolato personale, magari da regalare agli amici. Basteranno venti tavolette da 80 grammi l’una. Stiamo anche definendo qualche nuovo prodotto. Per il resto, nel 2014 tireremo un po’ il fiato”.
Che dimensioni aziendali avete?
“Siamo in otto: sono numeri da piccola azienda artigianale. Durante il periodo estivo continuiamo a portare avanti la pasticceria ‘Le Perle’ a Lido di Spina, un’attività che ha segnato la storia della nostra famiglia. A Forlì, poi, non ci fermiamo mai: continuiamo a sperimentare, non perché ci interessi l’esperimento fine a se stesso. Proviamo, riproviamo, buttiamo tanta cioccolata che non ci convince. Il nostro scopo è sempre lo stesso: creare qualcosa di piacevole”.
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