Preti pedofili e minori nella stessa struttura: il caso scandalo di Sorisole

Dovreste scorrere gli articoli svariate volte per crederci. Finire di leggerli e tornare indietro. E rifarlo almeno tre volte cercando un appiglio, qualcosa che vi rassicuri di aver capito male. Ma niente di fatto: di male, in questa storia, c’è tutto fuorché la vostra capacità di comprendere.

Accade a Sorisole, piccolo comune alle porte di Bergamo, dove il Patronato San Vincenzo, diretto da don Fausto Resmini, accoglie dal 1978 minori allontanati dalle famiglie perché hanno subito violenza o sono stati sfruttati, ragazzi con problemi, ragazzi agli arresti domiciliari, profughi. Un mondo che di per sè ha bisogno di attenzione e recupero. A due passi da questa struttura, muro contro muro, si erge la comunità che ospita i preti che hanno avuto guai con la giustizia, per lo più condannati per abusi o reati sessuali sui minori. Direste che è incredibile? No, è reale. La vicenda è tornata alla ribalta in un articolo di Bergamonews.it e in occasione dell’imminente scarcerazione di  don Marco Baresi, già vicedirettore del Seminario diocesano di Brescia, condannato in Cassazione nel 2013 a sette anni e 4 mesi per aver abusato di un minore e conservato materiale pedopornografico. L’anima pia che già ha scontato 4 anni di arresti domiciliari, sta per uscire dal carcere per essere ospitato proprio lì, a Sorisole, nella struttura che ospita i suoi simili, vicina di casa dei minorenni.

Una scelta dai contorni discutibili, tanto più che accanto alla comunità per minori in questi anni sono stati ospitati (e lo sono tutt’ora) numerosi parroci che come don Marco Baresi, hanno l’anima macchiata da reati sessuali su minori.

 

In questo articolo c'è 1 commento

Commenti:

Commenta

g