Troppi bambini morti ogni anno per soffocamento. Purtroppo in queste drammatiche situazioni in pochi, anzi in pochissimi sanno come intervenire. Maestre di asili nidi e materne, educatori e insegnanti non sono preparati ad affrontare simili emergenze. Ed è per questo che Gianguido Bazzoni, capogruppo di Forza Italia in Regione Emilia Romagna, ha presentato ieri una risoluzione che richiede una formazione specifica per insegnanti e maestre.
Nel documento, Bazzoni ricorda che “sono circa 50 i bambini, di cui 30 sotto i 4 anni, che ogni anno muoiono in Italia per incidenti evitabili legati spesso all’ingestione di corpi estranei. Nel nostro Paese – continua il capogruppo – molte scuole materne, elementari ed asili pubblici e privati sono ancora privi della struttura adeguata per ciò che riguarda la formazione ed abilitazione alle manovre di disostruzione pediatriche, come la manovra di Heimlich e di rianimazione”.
Secondo lo stesso direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli e componete del Consiglio Superiore dei Sanità, come ricorda il capogruppo,”servirebbe rendere obbligatoria questa formazione almeno nelle scuole o per chi lavora in luoghi frequentati dai bambini'”.
“Secondo i dati ufficiali dell’Istat – aggiunge Bazzoni – il 27% delle morti classificate come accidentali nei bambini da 0 a 4 anni avviene per soffocamento causato da inalazione di cibo o di corpi estranei, passando nelle fasce d’età 5-9 anni e 10-14 anni la percentuale di morti per soffocamento diminuisce progressivamente (11,5% e 4,7%), ma rimane comunque tra le più significative tra le cause accidentali. Nella fascia di età tra 0 e 4 anni, l’inalazione di corpi estranei è la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali”. Trasformando le percentuali in valori assoluti, dunque, “risulta che ogni anno in Italia si verificano in media 450 casi di inalazione di corpi estranei, di cui il 60% riguarda bambini”.
Bazzoni con la risoluzione “impegna la giunta regionale ad attivarsi per disciplinare la materia in modo tale che in ogni plesso scolastico della regione vi sia personale, docente e non, in numero sufficiente e tecnicamente formato in grado in ogni momento di praticare le manovre di disostruzione pediatrica”.
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