Sapere che i propri figli non lo sono biologicamente può scombussolare parecchio. Basta guardare alla diatriba che in questi giorni stanno vivendo le due coppie di Roma vittime di uno scambio di embrioni durante la fecondazione assistita al “Pertini”. Oggi il quotidiano “La Stampa” racconta un altro caso che ci interroga sull’importanza della biologia. Un uomo di Torino ha scoperto che le sue due figlie non sono sue ma concepite dalla moglie con altri due uomini. Frutto di due tradimenti, dunque. Che il torinese ha scoperto solo a distanza di moltissimo tempo, visto che oggi le figlie sono adolescenti, grazie al test del Dna che ha voluto dopo alcune confidenze fattegli da un amico.
L’uomo, però, stando al diritto di famiglia non può disconoscere la paternità: lo avrebbe potuto fare entro cinque anni dalla nascita delle bambine. Dopo aver avviato una causa di separazione dalla moglie, il papà-non papà è intenzionato a chiedere il disconoscimento delle figlie anche se ha dichiarato che continuerà a far loro da genitore se loro lo vorranno. I due papà biologici, infatti, secondo l’uomo a questo punto hanno delle responsabilità genitoriali (uno dei due è persino il padrino di battesimo) che devono assumersi.
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