Una mostra di collane di carta a favore dei minori. Ieri come oggi spesso sfruttati nel lavoro

Schermata 2014-04-28 a 11.03.31 AMFogli di carta del giornale, vecchi sudoku fatti distrattamente insieme a legnetti, tessuti e filati compongono le collane che faranno parte di “Ri-guardare”. Una mostra che nasce per promuoverne un’altra, “Infanzia rubata”, che a sua volta fa parte di un progetto più grande, quello dell’accoglienza di minori della Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e Infantile di Rimini. Una relazione a incastro come quella che tiene insieme le perle di carta delle Cartierine di Antonella Chiadini che saranno esposte e vendute dal 30 aprile al 31 maggio all’Osteria Brodo di Giuggiole (Via Soardi, 11 Rimini).

“Sono una ‘vecchia’ signora di 65 anni ma ancora molto curiosa e creativa”. Si racconta così, ironicamente, Antonella Chiadini, l’ideatrice di “Ri-guardare”, che dopo aver lavorato per molti anni come pediatra all’ospedale Infermi di Rimini, è entrata a far parte della Fondazione San Giuseppe che si occupa di minori fuori famiglia, sia quelli tolti dal Tribunale ma anche quelli non accompagnati provenienti dagli altri paesi. “I proventi della vendita delle mie collane di carta come di tutte le altre iniziative simili che organizziamo servono a permettere l’accoglienza di questi ragazzi che vivono nelle case messe a disposizione dalla nostra onlus”. Quattro le case, più una struttura centrale e un centro diurno per persone con handicap  i luoghi adibiti per i quaranta minori seguiti dalla Fondazione San Giuseppe.

Schermata 2014-04-28 a 11.03.52 AM“In particolar modo – continua Antonella – gli introiti provenienti dalle mie creazioni di carta – serviranno a finanziare la mostra ‘Infanzia Rubata’ che si terrà dal 25 settembre al 15 ottobre nella tendo-struttura della Parrocchia San Giovanni Battista di Rimini”.

L’esposizione fotografica, che si terrà l’autunno prossimo, sarà composta da una serie di pannelli realizzati dalla Fondazione Colonnetti, che raffigurano le immagini di Lewis Hine, un fotografo e sociologo americano che utilizzò la macchina fotografica come strumento per promuovere riforme sociali, in particolar modo nell’ambito del lavoro minorile.

“L’intento della mostra “Infanzia rubata” è intanto quello di  porre l’accento sul periodo in cui ha avuto inizio la Fondazione San Giuseppe, che è nata proprio nei primi del ‘900, come il lavoro di Hine, e che fino al 1985 disponeva anche dell’Ospedalino dei bambini. Inoltre nasce per sensibilizzare le persone sulla questione dello sfruttamento minorile, ponendo l’accento sul fatto che la situazione per molti bambini non è cambiata affatto”.

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