Telecamere al nido, la petizione parte da Cristina: “Dovrebbero essere obbligatorie”

nidoTelecamere nei nidi: per rassicurare i genitori, non rischiare violenze sui bambini da parte delle educatrici, ripristinare la fiducia delle famiglie verso i servizi. La proposta e la relativa petizione sono un’idea di Cristina Malvini, fondatrice e titolare de “Il pianeta dei bambini”, un franchising di asili nido, il primo dei quali è stato aperto nel lontano 1982.
Cristina, tutto parte dall’episodio di cronaca della casa di riposo San Giorgio di Milano?
“No, già due mesi prima che scoppiasse il caso avevo scritto al Garante per la protezione dei dati personali, chiedendo la possibilità di installare telecamere a circuito chiuso in tutti i nidi a mio marchio”.
C’è stata una risposta?
“Sì ma negativa. Il Garante ha citato due sentenze, una delle quali relativa al nido ‘I Pargoli’ di Ravenna, che imponevano la disinstallazione delle telecamere. Nella lettera di risposta si parlava del fatto che i bambini potrebbero crescere in disarmonia e le educatrici ostacolate nel loro lavoro”.
Lei che cosa obietta?
“I bambini piccoli non si rendono certo conto di passare le giornate sotto le telecamere. Il rischio di non metterle, ricordiamolo, è avere la vita rovinata da trattamenti come quelli che abbiamo sentito nei tristemente famosi episodi di cronaca. I genitori, poi, oggi sono sfiduciati: sentendo i loro pareri, mi sono accorta che disporre della possibilità di vedere il proprio bambino in qualsiasi momento della giornata potrebbe tranquillizzarli molto”.
Ha verificato anche l’opinione del suo personale?
“Sì e devo dire che non ho avuto nessun feedback negativo. Se effettivamente fosse concessa la possibilità di installare le telecamere, negli asilo nido nuovi potremmo assumere le persone solo se accettano di lavorare con le telecamere accese. Se si è competenti e in buona fede, non vedo perché ci si dovrebbe opporre”.
Una piccola rivoluzione…
“Sì, non escludo che sia necessaria una procedura sindacale per implementare la novità. Ma tutto si può fare. Per ora mi accontenterei che venisse data l’opzione, anche se il mio vero obiettivo è che le telecamere diventino obbligatorie”.

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Commenti:

  1. Ho letto pareri di psicologi e psichiatri competenti del lavoro che dichiarano e confermano per esperienza e statistiche che chi opera in strutture come ospedali, ospizi, scuole, asili e luoghi dove ci vuole professionalita’ e spirito di sopportazione nel capire e tollerare ammalati e bambini a lungo andare, se non sono persone formate possono diventare violenti e commettere i reati dei quali si parla troppo spesso e che basterebbe un dirigente superiore capace ed energico e che comunque anche se sapersi sorvegliati (vedi telecamere) la loro aggressivita’ verrebbe meno. Il mio parere di ex ospedaliero con 40 di lavoro nell’ambiente dove occorre un grande autocontrollo e di sopportazione e’ quello di una sorveglianza 24 ore su 24 anche con uso di telecamere.

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