Tante scuse e 30.000 dollari per dare un contributo alla famiglia per curare la bambina. Dopo il clamore mediatico che ha suscitato il caso della piccola Victoria Wilcher, 3 anni, che mentre era in un locale della nota catena Kentucky Fried Chicken è stata invitata da un dipendente a uscire perché il suo volto sfregiato ‘impressionava i clienti’, la compagnia corre ai ripari. Teatro della vicenda la città di Jackson, nel Mississippi, dove risiede la famiglia della piccola.
La bambina ad aprile scorso è rimasta gravemente ferita dopo essere stata attaccata dai tre pitbull del nonno. Dopo un lungo ricovero e diverse operazioni, è stata dimessa ma ha perso un occhio ed è costretta ad alimentarsi con un tubicino. Curarla costa alla famiglia 550 dollari al mese. La mamma per avere un sostegno nelle cure e raccontare la storia della sua piccola aveva fondato una pagina Facebook, Vicotri’as Victories. Dopo la vicenda del pub la donna è rimasta talmente disgustata da denunciare tutto su Facebook, dove è stata postata una foto di sua figlia con la domanda: “Questa faccia vi spaventa?”. La storia ha suscitato grande clamore, rimbalzando prima sui principali media nazionali, poi di tutto il mondo. La pagina di Victoria è così schizzata a oltre 160.000 like.
Di fronte (e solo dopo) il clamore suscitato, la Kentucky Fried Chicken ha chiesto scusa alla famiglia, offrendo un sostegno economico di 30.000 dollari per le cure.
Il reale problema è un altro: la bambina – ha raccontato la nonna – dopo quell’episodio ha paura di scendere dalla macchina ed entrare in qualsiasi locale. Dopo essere stata cacciata dal ristorante ha pianto per tutto il tragitto verso casa.
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