“L’integrazione della diversità che deve essere vista come una risorsa” è il concetto alla base dei lavori e delle riflessioni di Silvia Colizzi, insegnante di sostegno all’Istituto d’arte per il mosaico Severini di Ravenna. “Per me – racconta Silvia – la crescita personale corrisponde a quella professionale, fanno parte entrambe di un percorso di ricerca che ha come obiettivo quello di migliorarmi sia come mamma che come educatrice”.
E Silvia, mamma lo è con la M maiuscola, ne ha quattro di figlie, e la sua formazione da educatrice è arricchita da una serie di conoscenze e altri interessi. Insegnante di inglese, poi di sostegno, laureata in pedagogia e diplomata all’Accademia delle Belle Arti, non ha mai smesso di studiare e di imparare perché imparare significa vivere. “Il mio percorso formativo trova la sua sintesi in una necessità di migliorarmi e questo può accadere solo con il rapporto con l’altro”. E con gli altri Silvia ci lavora tanto, segue gli studenti disabili, come Diana (della quale noi di Romagna Mamma abbiamo già parlato), una ragazza che con il suo aiuto ha imparato a parlare, attraverso una didattica volta all’integrazione.
“Inventare qualcosa che faccia interagire tutti i ragazzi cercando di stimolare la didattica e la crescita di ognuno di loro è uno degli elementi fondamentali del mio metodo educativo”. La manifestazione di questo modo di intendere il “fare scuola” ha preso forma in “Mosaici in movimento” che quest’anno è arrivato alla sua quinta edizione. Si tratta di una performance che usa la metafora e il simbolico per parlare della nostra realtà. “Ogni studente rappresenta un tessera diversa dall’altra, e anche se non perfetta, assume il suo ruolo nella costruzione del mosaico che rappresenta la società”.
“Mosaici in movimento”, un lavoro nato con gli studenti, trova una nuova collocazione in un testo di immagini, riflessioni e testi che si intitola “Frammenti di mosaici in Movimento: regesto 2005/2014″ che raccoglie le esperienze di vita e di lavoro non solo di Silvia Colizzi, ma di tutti coloro che ruotano intorno a lei e contribuiscono a formulare una didattica innovativa. “Ci sono le testimonianze delle bidelle della scuola, poesie e canzoni scritte dai ragazzi, le esperienze scolastiche fatte in altri ordini e strutture”. E inoltre ci sono le immagini che raffigurano i lavori fatti e dove “il mosaico diventa il protagonista con la valenza simbolica che è alla base del percorso di noi tutti”.
“Frammenti di mosaici in Movimento: regesto 2005/2014” è stato autosovvenzionato dall’istituto d’arte ed essendo alla ricerca di un editore, viene ciclicamente presentato in incontri e manifestazioni culturali del circuito ravennate.
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