Con una nuova tecnica, messa a punto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, si può offrire ora la speranza di un trapianto per tutte le malattie rare che interessano il sangue o il sistema immunitario.
La metodologia esegue infatti trapianti di midollo nei bimbi prelevandolo dai genitori, anche quando non sarebbero compatibili al 100%. Ogni bambino infatti è compatibile geneticamente con i genitori almeno del 50%.
La nuova tecnica è già stata testata su decine di pazienti e consiste nel “ripulire” le cellule del donatore, che può essere indifferentemente uno dei due genitori, eliminando solo quelle “cattive” che causano le principali complicazioni di questo intervento.
”Con questo metodo rimane invece una grande quantità di cellule buone, che proteggono il paziente dalle infezioni soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto – ha spiegato Alice Bertaina, responsabile dell’unita trapianti di midollo dell’ospedale all’Ansa – Questo ci permette di ottenere una percentuale di successi del tutto simile a quella che si aveva cercando un donatore compatibile”.
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