Bimbi che diventano nervosi nel momento della visita, che mostrano un comportamento sospetto, piangono, evitano lo sguardo. Chissà quali e quante le manifestazioni dei piccoli pazienti che al momento del controllo annuale o semestrale insospettiscono i loro medici curanti. Secondo uno studio del Paidoss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, esposto in un convegno internazionale che si è svolto a San Pietroburgo, l’International pediatric workshop, un pediatra su cinque ammetterebbe di aver avuto, nel corso della propria carriera, il sospetto che un proprio paziente fosse stata vittima di abusi. Gli stessi pediatri riferiscono anche di non aver segnalato il sospetto per la paura di sbagliare.
In Italia su centomila bambini presi in carico dai servizi, la segnalazione di abuso arriva nel 50% dei casi dalla scuola o dal pediatra e nel 25% dai servizi sociali o da uno dei genitori. Il 43% dei 300 medici intervistati per l’indagine di Paidoss ha segnalato maltrattamenti su minori, in un caso su tre nell’ultimo anno e due volte su tre mettendo al corrente i servizi sociali.
La ricerca evidenzia che il 90% dei pediatri vorrebbe avere maggiori informazioni su cause, diagnosi e cure dell’abuso sui minori, l’80% non ritiene di avere le competenze necessarie per individuarlo e non conosce bene le leggi riguardanti il maltrattamento minorile. Il 70% inoltre riferisce di non avere a disposizione un tempo sufficiente per una valutazione corretta ed esaustiva. Il 62% dei pediatri, teme di non essere abbastanza tutelato in caso di sospetti non confermati e preferisce delegare agli esperti in caso di dubbio su una possibile violenza subita da parte di un loro piccolo paziente.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta