Dai 4-5 anni in poi diventa difficile controllare i movimenti dei bambini al mare, perché si sentono liberi e più autonomi. A questo punto bisogna dare delle regole che evitino l’esposizione al caldo e al sole nelle ore centrali della giornata proponendo pause di riposo, di rinfresco e di permanenza all’ombra che consentano di non affaticare il bambino. Anche gli adulti, spesso, si danno delle pause di riposo durante una giornata al mare e altrettanto e a maggior ragione conviene darne ai bambini.
Può succedere che dopo una giornata al mare, alla sera il bambino sia stanco, sonnolento, abbia mal di testa, poco appetito, magari vomiti o abbia la febbre. Attenzione, perché questi sono i segni di un’eccessiva esposizione al calore e al sole che può diventare pericolosa. E’ il segno che si è superato il limite ed è meglio fare vedere il bambino ad un pediatra. Bisogna imparare a prevedere queste situazioni e a tenersene lontani a qualsiasi età, nel bambino come nell’adulto.
In estrema sintesi, i rischi più evidenti di una giornata al mare (escludendo l’acqua in sé, naturalmente) sono il sole e il caldo. Tenere il bambino (non parliamo poi del neonato) troppo a contatto con l’uno o con l’altro può essere pericoloso, tanto più quanto più il bambino è piccolo. Teniamo presente questo e la giornata trascorsa al mare sarà più piacevole per tutti, adulti e bambini.
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