Lolita Lobosco, commissario di polizia in odore di carriera. Single, senza figli, seno prorompente. Non ancora quarantenne. Una donna tutta d’un pezzo. Intelligente, sensuale suo malgrado, divisa tra omicidi in una Bari tutt’altro che tranquilla e i fornelli. Una di quelle che in un mondo prettamente maschile come una Questura fa girare la testa a chi le passa vicino. Ma il momento dopo, con un “mè, vedi se guardi dall’altra parte” rimette subito tutti in riga.
Un personaggio che ti tiene incollato al libro, pagina dopo pagina. E non solo per solidarietà femminile. Che per la maggior parte i lettori più affezionati della saga del commissario Lobosco (La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia, Uva noir, Gioco pericoloso, edizioni Sonzogno) sono maschi. E, mai sospetto fu più azzeccato, covano la speranza di trovarsi un giorno o l’altro di fronte a una Lolita in carne e ossa.
Il personaggio che per la prima volta nel panorama dei gialli ha fatto fare uno scatto di carriera a una donna investigatore è stato creato da Gabriella Genisi, scrittrice barese. Mamma, moglie e casalinga Gabriella Genisi ha mescolato le carte in tavola in tema di gialli: l’investigatore maschio a cui ci eravamo abituati scompare. Al suo posto Gabriella ci ha messo una femmina, con la effe maiuscola.
Gabriella, perché una Lolita a risolvere omicidi?
“Io sono un’appassionata di Montalbano e mi sono detta che sarebbe stato bello che ci fosse stato un personaggio donna come lui. In letteratura la carriera delle donne era bloccata al grado di ispettrice”.
Bella, seno grosso, cucina bene. Ci vuole coraggio a mettere una femmina così in un mondo di maschi.
“Il seno grosso racconta molto meglio l’approccio con gli uomini, è una caratteristica delle donne del sud. Quando l’ho creata, nel 2010, era un momento in cui si veicolava molto il messaggio della donna bella e oca. E questo non è vero. Ci sono donne molto belle e molto preparate. Lolita non vuole nascondere la femminilità. Lei è sexy suo malgrado, detesta il suo nome perché in un mondo maschile come quello della polizia evoca barriere”.
Chi sono i lettori di Lolita?
“Ho un’altissima percentuale di lettori uomini. Cosa rara, perché gli uomini non leggono le donne. E’ che Lolita piace e uno poi si immagina di doversela trovare di fronte prima o poi. Piace molto anche alle donne perché ci si rivedono senza sentirsi in competizione. Lolita è una donna bellissima ma intelligente. Potrebbe essere una di noi”.
Gabriella e Lolita si assomigliano?
“No, anzi. Lolita è single e una donna in carriera e non ha l’istinto materno. Io sono casalinga per scelta e mamma di due figli. In comune abbiamo una cosa, l’amore per la cucina. Per questo ho scelto di mettere ricette della cucina barese alla fine dei libri. Tutte le mie protagoniste cucinano bene e leggono molto, sono le due cose di me che ho trasferito a loro. I lettori invece pensano che Lolita sia io e mi scrivono quotidianamente per chiedermi consigli, su tutto”.
Quando uscirà il prossimo libro?
“Ho appena finito di scriverne uno ma non fa parte della serie. E’ un romanzo che ha per protagonisti due uomini. Ma la saga di Lolita continuerà. A ottobre inizierò a scrivere il prossimo libro, si chiamerà Spaghetti all’assassina. Che è anche un tipico piatto barese”.
Gabriella Genisi, barese, ha 49 anni, è sposata e ha due figli. Vorace lettrice, ha scritto Come quando fuori piove, Fino a quando le stelle, Il pesce rosso non abita più qui. Appassionata di cucina, non partecipa mai alla presentazione di un suo libro senza portare una focaccia, rigorosamente fatta in casa. Per contatti: pagina Facebook (clicca qui) o gabriellagenisi@libero.it
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