“Accanimento terapeutico“, senza la certezza che sarebbe sopravvissuto e senza sapere in che condizioni. Ma con un’unica consapevolezza: avrebbe avuto un handicap, la cui portata era ancora da definire.

neonatoIl caso riguarda un neonato prematuro, nato il 31 agosto dopo cinque mesi di gestazione all’ospedale di Poitiers, in Francia, dove i genitori, una coppia di Saintes, ha scelto qualche giorno fa che il bambino non venisse più sottoposto a rianimazione ma lasciato morire. Secondo la mamma e il papà, infatti, si sarebbe trattato di accanimento terapeutico visti i danni che il bambino ha subito dopo un’emorragia cerebrale.

“I medici non possono assicurarci la sua sopravvivenza – ha spiegato la madre alla radio France Info – ci dicono che non soffre, eppure si agita e piange. Non sanno di quale entità sarà il suo handicap”. 

I medici si sono rivolti al collegio etico il quale, visto il peggioramento delle condizioni del piccolo, ha dato il via libera all’interruzione delle cure.

Il caso ha scatenato moltissimi dibattiti, non solo in Francia.