Affidi di bambini in difficoltà: l’esperienza di due mamme, senza alcun supereroe

“Non è necessario essere un supereroe per aiutare un bambino”. Questo il messaggio che l’associazione nazionale Famiglie per l’Accoglienza e l’associazione Bambini dal Mondo lanciano nell’incontro in programma domani 14 febbraio (ore 10.30) al Centro per le Famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna a Lugo, in viale Europa 128.

Un incontro nel quale si cercherà di avvicinare le famiglie all’accoglienza di bambini. Chi può farlo? Tutti: le coppie sposate e non sposate, con o senza figli, i pensionati e anche le persone che vivono da sole.

Non c’è una famiglia specializzata nell’accoglienza – spiega Elena Zannoni dell’associazione Bambini dal Mondo – qualsiasi famiglia può aiutare un bambino che vive una situazione temporanea di difficoltà. Infatti le forme di affido possono essere molto diverse: affidi di qualche ora al giorno, affidi part time durante il pomeriggio e nei week end, affidi estivi per accogliere un bambino per un brevi periodi durante le vacanze, facendogli vivere alcuni momenti di svago insieme alla famiglia. E’ anche possibile dare il proprio sostegno alla famiglia offrendo semplici momenti di convivenza: cene, passeggiate, compiti con i bambini e accompagnamento dei piccoli alle varie attività. Infine ci sono forme di accoglienza più lunghe come gli affidi a tempo pieno”.

famiglia in biciDomani alcune famiglie testimonieranno la loro esperienza sull’affido, “in questo modo cerchiamo di spiegare e avvicinare nuove famiglie a questa realtà – continua Elena Zannoni – Come Bambini dal Mondo collaboriamo da anni con i servizi sociali e siamo partiti nel 1996 con l’accoglienza, in soggiorni di risanamento, di bambini provenienti dalle zone contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl. Da febbraio 2014 abbiamo deciso di appoggiare nuovi progetti di accoglienza, a livello nazionale e internazionale. La mia esperienza personale è iniziata quando ancora ero single e ho accolto un bambino proveniente da Chernobyl, nel periodo estivo. Questa esperienza è poi continuata insieme al mio compagno, quando abbiamo accolto due bambini di Chernobyl. Avevamo voglia di aprire la nostra cosa ad altri bambini e questo è continuato dopo la nascita di nostro figlio. Abbiamo quindi accolto una bambina di 10 mesi, rimasta con noi perché i genitori dovevano accompagnare la sorellina a fare un’operazione chirurgica. Si tratta di un’esperienza molto educativa sia per gli adulti, ma soprattutto per i bambini e ammetto che anche per mio figlio, che adesso ha 2 anni e mezzo, è stata un’occasione importante di crescita. Imparare a condividere i propri giochi con altri bambini e capire il significato sociale e di aiuto che esiste dietro questa esperienza è fondamentale per la sua crescita. Di certo capisco la voglia di conoscere questa realtà, da parte delle famiglie, prima di accettare un affido. Sono tante le domande: ce la farò a organizzare tutto con i miei impegni? Sarò all’altezza della situazione? Io credo che l’esperienza delle famiglie affidatari sia un bel banco di prova sia per noi stesse che per la nostra famiglia”.

famigliaMa l’affido in alcuni casi può anche prevedere un adolescente e, nel caso specifico, maggiorenne: “Era già nell’associazione e non pensavo minimamente a un affido – spiega Cristina Tamburini dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza – Poi è capitato, mio marito un giorno è arrivato a casa e mi ha proposto di accogliere una ragazza di 19 anni. Inizialmente doveva essere solo 3 giorni, poi sono diventati 6 anni e si è instaurato un rapporto profondo, tanto che mio marito ha accompagnato questa ragazza all’altare e oggi i suoi figli mi chiamano zia, così come il mio la chiama zia. E’ stato un affido molto particolare, io mi sentivo una sorella e molto spesso la notte parlavamo ore e ore. Questa ragazza aveva una storia molto travagliata: la madre l’aveva abbandonata e aveva vissuto tra l’orfanotrofio, il papà e i nonni. Questa esperienza mi ha dato moltissimo, ma l’ho dovuta scegliere tutti i giorni. Ho vissuto con una persona molto addolorata che mi ha fatto scoprire che non ero un supereroe. Mi ha fatto scoprire me stessa e mi ha messo davanti ai miei errori e ai miei limiti. Nello stesso tempo mi ha fatto capire che, come lei, avevo bisogno di essere amata gratis. Oggi, diversamente da allora, mi sento più madre nei suoi confronti, forse perché essere diventata mamma mi ha aiutato in questo percorso”.

Vuoi diventare una famiglia affidataria? Informazioni: Centro per le Famiglie in viale Europa 128, Lugo, telefono 0545 38397; associazione Bambini dal Mondo 340 5440384 oppure info@aiutiamoli.eu; associazione Famiglie per l’Accoglienza 0545  282679 oppure emiliaromagna@famiglieperaccoglienza.it.

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