La Procura ha aperto un’inchiesta contro ignoti per interruzione di pubblico servizio. E questa è l’unica versione ufficiale che c’è. Per il resto è un caos di accuse, denunce e rimpalli tra Seribo e Comune, con il sindaco Virginio Merola sul piede di guerra: “Voglio individuare e accertare tutte le responsabilità di quanto accaduto, in modo gli eventuali responsabili siano puniti con la necessaria severità. Valuteremo inoltre ogni possibile azione a tutela dell’Amministrazione e delle famiglie”.
Quello che sappiamo, perché raccontato dalla viva voce di decine di genitori delle scuole bolognesi, è che i bambini venerdì mattina sono rimasti senza pasti. Il motivo è che si sono presentati a lavoro solo una ventina di dipendenti Seribo su 233 (anche se sulle cifre non c’è chiarezza) e a metà mattina, una volta arrivati a lavoro, i genitori sono stati avvertiti che dovevano riprendere i figli prima del pranzo.
La situazione non è stata la stessa ovunque, ecco le testimonianze raccolte dai genitori:
Alla primaria Monterumici poco prima delle 10 hanno avvertito i genitori che i pasti non sarebbero stati consegnati. Alternative: portare panini ai bambini o andarli a prendere all’una e poi riportarli a scuola. Alcune classi si sono organizzate utilizzando il fondo classe per le gite per comperare i panini per tutti
Scuola primaria Croce Coperta: ai genitori è stato comunicato che non ci sarebbe stato servizio mensa alle 9.10 circa
Alla primaria Aldo Moro alle 10 i genitori ancora non sapevano che cosa fare. Nessuna comunicazione ufficiale e intanto con il tam tam tra genitori correva voce che la mensa non avrebbe funzionato
Pranzo d’emergenza: ci sono poi i genitori che per emergenza, non fidandosi di quello che sarebbe potuto accadere, hanno messo panini nello zaino ai figli prima di mandarli a scuola.
Alla scuola primaria don Minzoni dell’Istituto Comprensivo 11 alle 12.30 erano in attesa di pasti freddi o pasta in bianco che sarebbero stati consegnati dal centro pasti Fossolo
All’Istituto comprensivo 14 sono arrivati pasti freddi.
All’Istituto comprensivo 16 niente servizio mensa, con un comunicato pubblicato anche sul sito dell’Istituto che chiedeva di prendere i bambini tra le 12.30 e le 13.30 avvertendo che non sarebbero stati garantiti neanche i servizi pomeridiani. Il servizio mensa, si legge sul sito, “è sospeso per ragioni estranee alle istituzioni scolastiche”.
Tra gruppi WhatsApp, che spesso sono stati l’unica fonte di informazione per i genitori, e tam tam via email emergono scenari piuttosto sorprendenti: maestre che sono dovute uscire a fare la spesa per far mangiare i bambini, rappresentanti di classe che hanno provveduto a comperare panini per i bimbi con genitori che non potevano raggiungere la scuola e poi tornare a lavoro, genitori che a metà mattina non sapevano ancora che cosa fare. Molti genitori, poi, testimoniano che alle 8.30, all’entrata di scuola, alla domanda se sarebbe stato tutto nella norma le scuole hanno risposto di sì. Gli istituti, infatti, non sapevano ancora che i pasti invece non sarebbero stati consegnati. Molte classi si sono poi organizzate autonomamente, a seconda della disponibilità dei genitori a sopperire alla mancanza dei pasti.
La Procura dovrà fare chiarezza sull’intera vicenda, specialmente su un punto: a che ora Seribo ha avuto certezza che i pasti non sarebbero consegnati?
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