Facebook ci fa invidiosi e depressi

Social media, FacebookMa cosa avete da sbirciare? Non sapete che l’erba del vicino è sempre più verde, che non è tutto oro quel che luccica, che l’abito non fa il monaco, la barba non fa il filosofo e così via? Ecco, sicuramente è meglio affidarsi alla saggezza popolare piuttosto che a Facebook, a giudicare da certi effetti negativi generati dal popolare social network. Uno di questi è l’invidia. Questo sentimento, che la teologia cristiana ricomprende fin dalla notte dei tempi tra i cosiddetti sette vizi capitali, non passa mai di moda. Anzi la versione 2.0 pare piuttosto diffusa: secondo uno studio dell’università del Missouri, pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior, non pochi rischiano fino al travaso di bile a causa di Facebook. O, meglio, dell’uso distorto di Facebook.

Analizzando un campione di utilizzatori è emerso che la gelosia molto spesso scatta in chi va sui profili di amici e conoscenti e trova testimonianze di successi professionali, matrimoni e ricchezze. A parte il concetto di “amicizia” che a questo punto deve intendersi quel diabolico legame a portata di clic inventato da Mark Zuckerberg e non quel nobile e disinteressato sentimento cantato da generazioni di letterati e filantropi (ma consoliamoci, anche Cicerone riteneva che questa parola sottintendesse l’interesse politico…), i ricercatori rilevano che il bluff è in agguato: su Facebook gli utenti tendono a mettere in primo piano solo gli aspetti positivi della propria vita, dando una visione falsata della realtà. Insomma, il vostro ‘amico’ se la passa peggio di voi e magari la Ferrari che ha fotografato non è sua ma del datore di lavoro, il pesce della cenetta romantica era avariato e gli ha provocato una gastroenterite e lo zio del Canada non gli ha lasciato in eredità un tesoretto ma solo una motoslitta a cherosene. L’invidia quindi non è giustificata.

Ma c’è di più. Gli esperti mettono in guardia contro un’altra possibile degenerazione di chi usa Facebook per vedere come vanno le cose a un vecchio amico. Se quest’ultimo “sta economicamente bene o vive un amore felice” oltre all’invidia può arrivare addirittura la depressione. Forse è meglio spegnerlo, questo computer.

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