Sempre più ragazzine adescate su WhatsApp. A denunciarlo sono i genitori stessi che trovano sui telefonini delle minorenni conversazioni con sconosciuti che nascondendosi dietro falsi profili di coetanei chiedono prestazioni sessuali o di inviare foto nude.
Accade in Liguria dove la Procura ha ricevuto in questi giorni numerose denunce da parte dei genitori. Il fenomeno non è nuovo.
La modalità di adescamento è sempre la stessa. Quasi sempre le attenzioni sono rivolte alle ragazzine, pochi i maschi coinvolti. Prima vengono contattate su Facebook o via email da finti coetanei che fanno domande di interesse generale su interessi personali. Così, dopo un po’ di chat, si arriva alla richiesta di numero di telefono, allo scambio di foto fino alla vera e propria richiesta di sesso via WhatsApp. Spesso le ragazzine non arrivano all’incontro per paura.
Dalle indagini effettuate dalla procura ligure lo scorso anno, è emerso che gli autori dei messaggi erano tutte persone già denunciate per pedofilia.
Il consiglio ai genitori è di informare sempre i figli sui rischi a cui va incontro in rete.
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