“Ti tolgo la Coca cola o il panino alla cioccolata?”. I consigli della dietista

Vittoria Salvatori
Vittoria Salvatori

“Mangia bene cresci bene”. Vittoria Salvatori, nutrizionista e diet coach di Rimini (il suo ambulatorio è in via Tiberio, 73) ha fatto suo lo slogan della campagna nazionale che sta attraversando l’Italia, convinta del fatto che molte patologie dell’età adulta insorgano come conseguenza di una non corretta alimentazione avviata fin da quando si è piccoli. Un’ottica preventiva, la sua, che non guarda certo ai chili di troppo del bambino come a un problema meramente estetico.

In generale, in Italia un bambino su quattro (per bambino intendiamo la fascia di età dai sei agli undici anni) ha qualche chilo di troppo. Uno su dieci, invece, è obeso.
Dati, questi, che si collegano ad un’altra statistica: un genitore su due non sa quali siano gli stili di vita corretti. Nel frattempo, sta anche crescendo il numero degli adolescenti – dai 12 ai 18 anni – in sovrappeso. Una vera piaga, sulla quale intervenire subito.

Ma perché i bambini mangiano molto e male? Meglio, perché sono grassi? Per fattori organici, prima di tutto, come per esempio la familiarità. Ma anche per motivi psicologici legati a diverse cause: dalle tensioni familiari a un allattamento troppo prolungato. Senza dimenticare i fattori socio-ambientali come una vita extrascolastica sedentaria e la mancanza di attività fisica.

Certe abitudini, poi, non aiutano. Spesso i bambini non fanno colazione o mangiano troppo poco la mattina. E così, via a merende troppo grasse e zuccherose durante l’intervallo a scuola. Non solo: consumano pochissima frutta e pochissima verdura e troppe bevande gassate, cioccolata, patatine fritte, prodotti confezionati. Vanno spesso al fast food, dove mangiano pietanze dannose: ricche di sale e grassi saturi, povere di fibre.

Per trattare l’obesità in età evolutiva, serve prima di tutto la segnalazione della famiglia, seguita da quella del pediatra. I genitori, in particolare, devono essere soggetti di una vera e propria partecipazione al problema e alla sua risoluzione: inutile che un papà o una mamma consumi dolci o bevande gassate davanti al figlio che deve imparare ad alimentarsi bene. Fondamentale, poi, rendere il bimbo consapevole del problema: del fatto che, magari, fa fatica a correre, suda di più, viene preso in giro dagli amici. Senza una colpevolizzazione o un’umiliazione. Vittoria Salvatori fa spesso un giochino: “Metto nelle mani del bambino due bottiglie da un litro e mezzo per ciascuna, che fanno tre chili circa in tutto, e gli chiedo se gli piacerebbe eliminare lo stesso peso di dosso”.

obesità Dall’obesità e dal sovrappeso si guarisce. Guardando non tanto alla perdita di chili, quanto alla riduzione della massa grassa, visto che nel frattempo il bambino cresce. Un regime alimentare personalizzato seguito da controlli periodici successivi è la strada che Vittoria Salvatori è solita intraprendere. Per il resto, via ai compromessi: “Non bisogna togliere tutto al bambino ma mediare. Un esempio? Preferisci che ti tolga la coca cola e ti lasci il panino con il cioccolato spalmabile una volta alla settimana o il contrario? Così il bimbo viene responsabilizzato”.

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