ospedale, intervento chirurgicoLa figlia è morta a tre anni, stroncata da un tumore al cervello, ma i genitori non si sono rassegnati e l’hanno fatta ibernare in attesa di una cura che in futuro possa riportarla in vita.

Amore sconfinato, disperazione e fiducia nella medicina alla base del gesto di due ingegneri thailandesi: la loro piccola, Matheryn Naovaratpong, è morta lo scorso 8 gennaio dopo mesi di inutili cure (e ben dodici interventi chirurgici) per provare a fermare un raro cancro al cervello, l’ependimoblastoma. Una volta che i due hanno capito che per la bambina non c’era più niente da fare, hanno scelto la crioconservazione del cervello e del corpo.

Il centro dove si spera di sconfiggere la morte si trova ad Alcor, in Arizona, e la bambina è la più giovane paziente mai trattata, la 134esima nel mondo. I genitori sono fiduciosi nei progressi della scienza e nella possibilità di riportare in vita la figlia e per questo non hanno badato a spese. Il costo dell’intera operazione infatti si aggira sui 200mila dollari.