Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna bacchetta l’Asp di Ravenna (i servizi sociali, per la cronaca) perché, nel caso di una famiglia ospitata all’albergo sociale di via Torre, non è stato considerato il diritto del minore a non essere separato dai suoi genitori. Si tratta di una vittoria dello sportello ravennate della Onlus Avvocato di Strada e riguarda una famiglia con bambini residente a Ravenna e assistita dall’Asp nella struttura accanto al Centro iperbarico. Lo scrive Ravennanotizie.it.
L’esposto è stato presentato dall’avvocato Andrea Maestri. La famiglia – composta da madre, padre e figlia – è stata messa duramente alla prova dopo la perdita del lavoro da parte dell’uomo e il successivo sfratto per morosità. Dal 29 gennaio l’Asp è riuscita a trovare una sistemazione nell’albergo sociale per la mamma e la figlia ma non per il papà, invitato a trovare un’altra soluzione.
Il Garante ha scritto che la soluzione “non salvaguarda in pienezza l’unità del vincolo familiare e non può che essere considerata del tutto provvisoria ed eccezionale. Si invita, pertanto, l’Amministrazione ad elaborare interventi di sostegno ai nuclei familiari che garantiscano in via prioritaria il superiore interesse del minore, ed in particolare il suo diritto a crescere con entrambi i genitori”.
Il problema della impossibilità dei padri ad essere ospitati nell’albergo sociale era stato approfondito da Romagna Mamma qui.
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