Alla fine Veronica Lario ha fatto meglio di Marilyn Monroe. Nonostante la carriera cinematografica interrotta all’inizio degli anni Ottanta con un paio di dimenticabilissime pellicole, l’ex moglie di Silvio Berlusconi surclassa uno dei miti di celluloide: è la realtà che prende il sopravvento sulla fantasia, sono i fatti che si impongono sul copione, che lo migliorano, lo raffinano e, chissà, forniscono spunto per un nuovo film.
Se infatti in “Come sposare un milionario” del 1953 Marilyn non riesce nel suo intento e deve accontentarsi di un ripiego – delle ‘normalissime’ nozze – dopo aver disseminato ‘esche’ in locali alla moda e negozi di lusso, la signora Miriam Raffaella Bartolini – conosciuta appunto con il nome d’arte di Veronica Lario – non solo si è sistemata grazie al matrimonio con l’ex Cavaliere ma anche il divorzio si è trasformato in un affaruccio mica male: la quarta sezione del tribunale civile di Monza ha appena deciso che, fino a quando sarà in vita, l’ex presidente del Consiglio verserà all’ex consorte un assegno di mantenimento da 1,4 milioni al mese. Una vittoria ma non un trionfo. La Lario infatti ne aveva chiesti 3: dovrà rifare un po’ i conti per starci dentro e non tirare la cinghia. Oppure può sempre sposare un (altro) milionario.
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