Rimini avrà un parco giochi inclusivo. Una notizia emozionante per Elvira Cangiano, mamma di due bambini affetti da una malattia genetica rara e in sedia a rotelle. L’amministrazione comunale ha annunciato martedì il progetto che arricchirà uno dei luoghi più belli della città, il parco Fellini, proprio davanti al mare, di un parco giochi per tutti i bambini con un’area inclusiva dove le disabilità fisiche o sensoriali non saranno d’ostacolo. L’inizio dei lavori è previsto per fine settembre: la spesa sarà di 142mila euro. Ci saranno un grande scivolo a forma di drago marino con piccoli dislivelli e rampe accessibili, aree senza barriere e senza divisioni, percorsi per bambini ipovedenti, percorsi tattili, vasche rialzate per l’orticoltura, scivoli a doppia pista.
“Dopo tre anni di attese e duro lavoro – racconta Elvira – mi sento in dovere di ringraziare tutti ma soprattutto chi con me ha creduto e lavorato perché questo sogno si realizzasse. I miei figli potranno finalmente frequentare un parco pubblico, salire su uno scivolo, dondolarsi su un’altalena. Esperienze normali per la maggior parte dei bambini, non per loro che da sempre sono su una sedia a rotelle. Almeno in quel parco avranno garantito il diritto al gioco, potranno vivere delle emozioni nuove per lungo tempo negate. Non dovrò inventarmi più scuse per girare alla larga dei giochi inaccessibili alle loro carrozzine, non dovrò più leggere la rassegnazione sul loro volto e vederli spingere un’altalena vuota, non dovrò più vergognarmi di essere parte di una società che spende tante belle parole sull’inclusione e poi nega i diritti fondamentali”.
Nel dicembre 2012, il consiglio comunale di Rimini, su proposta della consigliera Carla Franchini, approvò all’unanimità la mozione relativa alla realizzazione di un parco giochi inclusivo. Ma di acqua sotto i ponti ne sarebbe dovuta passare ancora parecchia: “Io, felice, raccontai ai miei bambini che presto avrebbero avuto un parco in cui giocare. Non immaginavo quanta fatica costasse questa promessa e la realizzazione di questo sogno. Le promesse vanno mantenute, ogni adulto dovrebbe saperlo. Sono trascorsi circa tre anni da quel giorno. Un tempo lungo per chi aspetta e nel frattempo cresce”.
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