A piedi, in bicicletta, con i passeggini e i tricicli. Hanno manifestato così, sabato mattina in centro storico a Faenza, le persone contrarie alla chiusura notturna della Pediatra dell’ospedale. Con cartelli e cori, i cittadini hanno chiesto di nuovo la reperibilità notturna di un pediatra e l’apertura del reparto dopo le ore 20 per i ricoveri dei piccoli pazienti, che ora vengono dirottati verso la Chirurgia generale e l’Ortopedia, insomma in mezzo agli adulti. Una soluzione-tampone che non piace alle famiglie.

E nemmeno il Comune – attraverso il sindaco Giovanni Malpezzi – aveva negato il sostegno ai genitori. Alla manifestazione, però, il Pd non si è visto. Laura Piancastelli, portavoce del comitato “Giù le mani di pediatra”, si è detta dispiaciuta e ha auspicato nuove occasioni per un sostegno politico, concentrandosi più che altro sulla recente ristrutturazione della Pediatria, resa a misura di bambino e adesso oggetto di tagli. Un paradosso che il paio con il fatto che i bambini che stanno male dopo le 20 dovranno essere portati negli ospedali limitrofi, Ravenna in primis.  Alcuni genitori, ha aggiunto Piancastelli, per non perdere tempo prezioso già si rivolgono ad altri ospedali.

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