“Se le famiglie esercitassero un po’ più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare”. Sono le parole dure e forse scritte un po’ troppo d’impeto quelle del sindaco di Gallipoli Franesco Errico via Twitter. Un messaggio che segue la notizia della morte di un ragazzo in una discoteca del Salento, il Guendalina. Il giovane si sarebbe accasciato dopo aver bevuto da una bottiglia. Non è ancora chiaro cosa abbia causato il decesso. E mentre i proprietari della discoteca accusano i soccorsi di essere arrivati dopo 40 minuti dalla chiamata e soprattutto quando ancora l’utopsia non ha chiarito i motivi del decesso, il sindaco sbotta, costretto a chiedere scusa poco dopo.

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A fargli eco è il legale della famiglia di Lamberto Lucaccioni, il sedicenne morto dopo aver assunto ecstasy al Cocoricò: “La dichiarazione è di una tale mediocrità e volgarità oltre che lesiva del dolore di coloro che piangono i loro figli da non meritare alcuna risposta”.

“Chiedo scusa umilmente alla famiglia del ragazzo – ha dichiarato Errico all’Agi -. Le mie frasi non erano contro di loro, erano invece un richiamo alle nostre coscienze di adulti e un invito a interrogarsi sul perché avvengano certe tragedie. Ma non c’è nessuna accusa di nessun genere”.

Certo è che dopo la chiusura del Cocoricò, anche tra i proprietari del Guendalina ora qualcuno non dorme sonni tranquilli.