Disagi, preoccupazioni, mancato rispetto del bambino e della sua famiglia. Il comitato “Giù le mani dalla pediatria” che a Faenza sta combattendo contro la riorganizzazione del reparto, in particolare contro la chiusura notturna, non ha ben accolto le decisioni che sono emerse dall’ultimo incontro tra il sindaco di Faenza, la direzione generale dell’Ausl Romagna e i rappresentanti del comitato.
Le nuove modalità operative illustrate dal direttore sanitario Giorgio Guerra prevedono la possibilità per i bambini che dopo l’accesso al pronto soccorso necessitano di terapie o di sorveglianza sanitaria, di essere presi in carico secondo un modello di osservazione breve fino ad un massimo di 36 ore e che prevede la presenza continuativa di personale infermieristico in possesso di competenze specifiche in ambito pediatrico e l’assistenza medica da parte del pediatra. Quest’ultimo è presente dalle 8 alle 20 e interviene in regime di pronta disponibilità, in orario notturno. Eventuali situazioni di emergenza o urgenza che potrebbero verificarsi in orario notturno, saranno garantite attraverso la presenza, 24 ore su 24, di un medico rianimatore secondo le modalità previste nelle esistenti procedure dell’emergenza intraospedaliera. Per eventuali ricoveri ordinari per patologie chirurgiche programmate dei piccoli pazienti verranno individuate specifiche aree protette all’interno delle aree chirurgiche ospedaliere: obiettivo per il quale è previsto un piano specifico di formazione del personale. La direzione dell’Ausl ha inoltre assicurato che in questa fase transitoria presterà particolare attenzione per programmare i trasferimenti dei pazienti pediatrici in altre strutture ospedaliere, solo nei casi di alta complessità.
Ma il Comitato, che condivide la riapertura del reparto h24 per i casi che necessitano di osservazione breve fino a 36 ore con personale specializzato e pediatra reperibile dalle 20 alle 8, non accetta la scelta di individuare un’area protetta nel reparto di chirurgia e con personale non specializzato, per tutti i bimbi operati in chirurgia ordinaria: “Siamo scettici che possa garantire il rispetto del bambino e della sua famiglia”. Molta preoccupazione anche intorno alla fase di transizione dal 24 giugno al 1 ottobre in cui il servizio resterà sospeso dalle 20 alle 8: “Ad oggi si sono verificati molti episodi che hanno creato disagio e preoccupazione nelle famiglie. Esortiamo tutte le famiglie a recarsi alla direzione ospedaliera e segnalare qualsiasi problematica riguardante l’accesso all’unità operativa di Pediatria, per poter arginare sul nascere le criticità”.
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