Armadi pieni di vestiti e scarpe usati: perché non adottiamo una mamma?

bambina vestitiMagliette piccole, tutine mignon, scarpe che non entrano più. Con i bambini, si sa, il guardaroba cambia di continuo: perché loro crescono e certi capi, addirittura, non c’è tempo di metterli più di un paio di volte. Avete presente, poi, quando “saltano” due numeri di piede?

Che fine fa tutto l’abbigliamento dei vostri figli? Si accatasta nell’armadio o in cantina? Lo portate alla Caritas? Lo rivendete on-line? Lo passate alle amiche?

Le mamme di Romagnamamma.it lanciano un’idea: “Adotta una mamma”. Un progetto di solidarietà informale che consiste nel “prendersi cura” di una donna che ha figli, magari un po’ più piccoli dei nostri e alla quale possiamo passare pantaloni, body, giubbotti ma anche giocattoli, zaini, grembiuli e chi più ne ha più ne metta.

Il progetto funzionerà attraverso un gruppo chiuso su Facebook che abbiamo creato ad hoc (potete accedere qui). Basta iscriversi, presentarsi, scrivere la propria zona di residenza e cosa si mette a disposizione. Una sorta di appello al quale le mamme interessate (ma anche le loro amiche, parenti o conoscenti) potranno rispondere per poi mettersi d’accordo su quando, come e cosa scambiare.

Un gesto semplice per dare un calcio alla crisi, alle difficoltà economiche, allo stipendio che non basta o che non c’è, al lavoro che manca o scarseggia.

La stessa Caritas, per esempio a Ravenna, sta realizzando un progetto di “adozione a vicinanza” (ne avevamo parlato qui). Perché non lo facciamo anche a noi? Siamo certe che la solidarietà “faccia a faccia” funzioni meglio di quella generica: sapere a chi andrà quel maglioncino che mettevamo a nostro figlio l’anno scorso ed essere certi che quella mamma ne ha davvero bisogno fa sicuramente la differenza.

Il nostro appello, dunque, si fa doppio. Mamme che avete i bauli pieni di cose inutilizzate, unitevi a noi. Mamme che avete bisogno, segnalatecelo senza timori.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g